Era il 1873 e un deputato radicale del neonato Regno d’Italia, tale Antonio Billia, parlava per la prima volta di “questione meridionale” riferendosi alla condizione economica del Mezzogiorno d’Italia rispetto alle altre regioni del nuovo Stato. Da allora, questa espressione è rimasta nel linguaggio comune andando ad indicare una situazione che non si è mai risolta ma che, anzi, è andata acuendosi col passare dei decenni. L’Italia è stata a lungo come divisa a metà, degradando in efficienza e prosperità man mano che si scendeva verso sud. Una condizione, ovviamente, inaccettabile, soprattutto perché riferita ad un territorio comunque ricco di eccellenze e potenzialità non espresse sotto il profilo umano, naturalistico e imprenditoriale. Al Mezzogiorno non manca la scintilla, mancano le condizioni strutturali perché il fuoco possa attecchire ed essere mantenuto vivo.
L’ultimo rapporto Svimez ci dice che, nel 2018, il PIL del Mezzogiorno è ancora oltre 10 punti al di sotto dei livelli del 2008. Il Mezzogiorno, se non sostenuto da politiche mirate, rischia una forte frenata nei prossimi anni, dovuta al rallentamento del commercio mondiale e alle maggiori incertezze internazionali, non solo economiche, che potrebbero ripercuotersi sulla crescita nazionale.
Eppure, è proprio in quest’area depressa e spesso bistrattata d’Italia, che emergono talvolta delle eccellenze a livello nazionale ed internazionale. E’ notizia recente, infatti, che l’istituto superiore “M. Ciliberto – A. Lucifero” di Crotone, con la collaborazione dell’azienda milanese Blockchain Italia.io, ha deciso di mettere i diplomi su blockchain. Un passo all’avanguardia che in Italia ha l’unico esempio nel progetto avanzato dall’Università di Cagliari per quanto riguarda le lauree.
In questo modo, ai diplomi conservati all’interno della struttura immutabile della blockchain è garantita la massima trasparenza e potranno essere perennemente disponibili per la consultazione e l’acquisizione da parte degli studenti, della scuola, delle università, delle istituzioni e, soprattutto, delle imprese che così potranno attingere direttamente da questa sorta di database per verificare la carriera scolastica dei candidati o effettuare direttamente ricerche mirate.
A proposito del progetto, Pietro Azzara, amministratore delegato di Blockchain Italia, ha dichiarato a The Cryptonomis:
“Siamo felici di aver realizzato il primo caso in Italia di notarizzazione per diplomi di scuola superiore. La standardizzazione di questa procedura potrebbe creare più trasparenza e chiarezza all’interno del Sistema Italia, garantendo la valorizzazione delle competenze e agevolando aziende e studenti nella creazione di rapporti sinergici. Speriamo che l’Istituto ‘M. Ciliberto – A. Lucifero faccia da esempio per altre scuole superiori e università, senza la paura di innovare.”
Gli fa eco Girolamo Arcuri, Dirigente scolastico dell’Istituto calabrese:
“Ritengo che l’Istituto d’Istruzione Superiore ‘M. Ciliberto – A. Lucifero’ di Crotone abbia perseguito gli interessi strategici della Pubblica Amministrazione., attraverso una best practice digitale per dotarsi di un plusvalore archivistico telematico, grazie al quale conservare e ricercare con estrema semplicità certificati giuridicamente inoppugnabili. Ringrazio il consiglio d’istituto e il collegio dei docenti per aver approvato con entusiasmo la proposta e il prof. Giovanni Spina per l’impegno profuso nelle relazioni con l’azienda. Con l’auspicio di nuove e sempre proficue future collaborazioni”.
L’iniziativa rappresenta un balzo in avanti dal punto di vista tecnologico ma anche amministrativo e sociale. Inoltre, il fatto che per avviarla sia stata scelta proprio una scuola del Sud è sia un monito sia un esempio estremamente significativo di quanto il Mezzogiorno italiano possa rappresentare davvero l’arma in più de