Qualche giorno fa, seguendo anche le parole del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, avevamo voluto essere provocatori affermando in maniera tranchant che eliminando il contante avremmo potuto dare un corpo mortale al crimine organizzato.
Ammettendo il sapore populista della domanda, la questione rimane di stringente attualità per il nostro Paese ma non solo. E’, infatti, indubbio che i commerci delle attività svolte dalle organizzazioni criminali siano svolte attraverso scambi di contanti e non certamente attraverso bonifici.
Per avvalorare la nostra tesi, a questo proposito, ci viene incontro la cronaca. E’, infatti, notizia di questi giorni il ritrovamento di circa 1 milione e mezzo di euro nascosti sotto un tir che percorreva l’autostrada A30 Caserta-Salerno, proveniente da Gioia Tauro e diretto a Torino.
Il camion era stato fermato dalla polizia stradale di Nola i cui agenti, insospettiti dall’assenza di alcun carico a bordo, hanno approfondito l’ispezione rinvenendo il “trasporto eccezionale”.
Il carico di contanti era suddiviso in banconote di taglio tendenzialmente piccolo, più facilmente spendibili senza destare eccessivi sospetti od ulteriori controlli.
Questo avvenimento di cronaca ci da, quindi, lo spunto per riportare al centro del dibattito la necessità di ridurre il contante nelle nostre transazioni come incentivo alla legalità e ad una nuova cultura civica. Lungi, infatti, dal condannare aprioristicamente chi, legittimamente, decide di effettuare i propri acquisti con monete e banconote, non possiamo, però, fare a meno di ribadire il costo sociale oltre che economico che la moneta contante comporta per tutta la società. Inoltre, non è un caso che alcune delle società più cashless d’Europa come Svezia e Danimarca possano essere unanimamente considerate anche come tra quelle più avanzate dal punto di vista civico e particolarmente attente alle esigenze sociali.
In definitiva, se non ad eliminare i fenomeni criminosi, la moneta elettronica può almeno partecipare a contrastarli favorendo la crescita di una diffusa consapevolezza critica della legalità a tutto tondo.