Ogni giorno che passa, la manovra 2020 e il collegato decreto fiscale vengono definiti sempre di più stabilendo norme, previsioni, e scadenze attuative.
Il leit motiv di entrambi i provvedimenti è stato però chiaro fin da subito: con i suoi alti e bassi questa è stata la manovra della “lotta al contante”. Se poi le misure stabilite, col loro mix di premi ed incentivi (soprattutto), saranno efficaci e riusciranno a raggiungere lo scopo che si erano prefissate lo vedremo solo nei prossimi mesi. Quello che possiamo fare per il momento è prepararci alle novità e cercare di trarne vantaggio in quanto cittadini.
Il tema delle detrazioni fiscali, ad esempio, è uno dei più importanti in quanto prevedono sostanzialmente la restituzione di parte della spesa sostenuta dai contribuenti.
Ma secondo la nuova manovra quali sono le detrazioni che escludono i pagamenti in contanti?
Dei 51 bonus fiscali previsti ben dieci (alcuni dei più importanti) non ammettono più il pagamento con banconote, altri 23 lo ostacolano in maniera sostanziale. Banalmente, per ottenere la detrazione fiscale sarà necessario pagare con metodi tracciabili. Si potranno continuare a pagare in contanti medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate al Servizio sanitario nazionale. Tutte le altre spese, invece, andranno saldate con versamento bancario o postale, o comunque con mezzi tracciabili.
Entrando nello specifico non sarà obbligatorio, ai fini della detrazione fiscale, usare carta e bancomat per: gli abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico, le spese mediche e quelle veterinarie, le spese funebri, quelle inerenti le attività sportive di bambini e ragazzi, le spese di affitto per l’abitazione principale, il pagamento degli addetti all’assistenza del personale, il canone di affitto degli studenti universitari fuori sede, le parcelle delle agenzie immobiliari, le spese per il restauro dei beni vincolati, quelle per i figli affetti da disturbi certificati dell’apprendimento, le erogazioni per calamità, l’affitto quando si trasferisce la residenza e i contributi al servizio sanitario nazionale nonché quelli alle casse di assistenza sanitaria. Tranne queste ultime due e le spese mediche, per i quali è prevista la deduzione, tutti gli altri 15 bonus fiscali sopra elencati si possono portare in detrazione al 19%. Secondo la relazione tecnica al Ddl di Bilancio, l’Erario risparmierà 496 milioni su 3,2 miliardi di detrazioni interessate dal nuovo obbligo, e questo perché una parte di spese sarà ancora pagata in contanti. Il provvedimento non appare sempre coerente e, probabilmente, si poteva fare di meglio per incentivare i pagamenti elettronici, tuttavia è apprezzabile il tentativo di porre al centro della manovra misure incentivanti tese a favorire i consumatori.