di Andrea Carboni
Come è noto a chi ha realizzato qualcosa nella vita, a qualsiasi livello, c’è una sostanziale differenza tra sognare e perseguire degli obiettivi. Se infatti ci pensiamo bene, un obiettivo non è altro che un sogno con una data di scadenza e un percorso costellato da azioni concrete all’insegna dell’efficienza (fare le cose nel modo giusto) e dell’efficacia (fare la cosa giusta).
Anche noi con eShoppingAdvisor, ad esempio, ci siamo messi in testa un obiettivo piuttosto chiaro: “Aiutare i piccoli e medi e-commerce a emergere e prosperare sul web nonostante i grandi Marketplace” e allo stesso tempo “Aiutare i consumatori online a percepire il web come un posto molto più sicuro nel quale acquistare”.
È indubbio infatti che chiunque oggi voglia affrontare seriamente la sfida dell’online debba confrontarsi con realtà nel frattempo diffuse e consolidate sui mercati di riferimento.
La più “ingombrante” è senza dubbio Amazon che è riuscita a mettere in piedi una piattaforma e-commerce all’insegna della comodità, del risparmio, della sicurezza e dell’efficienza.
Ma comprare su Amazon comporta anche dei rischi!
I rischi di comprare (e vendere) esclusivamente sul colosso di Jeff Bezos.
Conosci le politiche di Amazon in merito all’introduzione dei “marchi privati” (Private Label)?
Forse sì, ma qualora non lo sapessi sono delle vere e proprie aziende a esso collegate. Mediante queste aziende Bezos fa concorrenza (sleale) agli stessi e-commerce ospitati a pagamento sul suo marketplace, oramai divenuto a tutti gli effetti anche un e-commerce.
Anni fa si parlava solo dei pochi marchi privati di AmazonBasics che partì con la produzione di pannolini e fazzoletti di carta. Ma oggi siamo di fronte a una produzione trasversale realizzata attraverso oltre 350 Private Label che abbracciano una miriade di categorie e sottocategorie.
Ti stai forse chiedendo quali?
Eccone di seguito qualcuna:
- Abbigliamento,
- Gioielli,
- Cura della Persona,
- Salute,
- Accessori per la Casa e la Cucina
- Animali Domestici.
A questa dinamica si aggiungono la miriade di venditori online i quali, utilizzando la logistica di Amazon FBA, comprano ovunque (in primis Cina e India) per rivendere poi sulla piattaforma di Bezos. Spesso sono spinti dal sogno di poter diventare i prossimi “nomadi digitali”, lavorando poco, in giro per il mondo, e guadagnando tanto.
Inutile sottolineare l’aumento a riguardo dei tanti “Guru” presenti sul web che si arricchiscono alle spalle di chi tenta questa avventura, spesso non riuscendoci e promettendo la ricetta del successo di turno.
Ma quando c’è di etico in tutto ciò?
Hai mai pensato al fatto che quando acquistiamo su Amazon i nostri soldi impattano solo in minima parte sull’economia reale e rischiano di contribuire ad arricchire i soliti noti, mettendo in difficoltà i negozi fisici e i piccoli e medi negozi online?
Parliamo delle Piccole e Medie Imprese Italiane, un tessuto imprenditoriale pari al 92% (giro d’affari entro i 50 milioni di Euro) del totale che dà occupazione a circa l’82% degli italiani (2017: 5,3 milioni di PMI / 15 milioni di persone assunte / 2000 miliardi di Euro di fatturato).
Continuiamo ad alimentare un contenitore che presto potrebbe fare a meno delle stesse aziende ospiti che hanno contribuito alla sua nascita e diffusione.
Ogni giorno si stima che il patrimonio di Jeff Bezos cresca di 275 milioni di dollari, a un ritmo di uno stipendio di un dipendente Amazon ogni 10 secondi.
Ma cosa potrebbe accadere se in massa smettessimo di acquistare dai grandi marketplace e acquistassimo solo dai piccoli e medi e-commerce?
Iniziamo ad acquistare anche dai piccoli e medi e-commerce
Ragioniamo sui numeri: in Italia il fatturato e-commerce 2018 ha raggiunto i 41 miliardi di Euro, con una fetta a favore di Amazon Italia di ben 13 miliardi di euro. Si stima che nel mondo, per ogni dollaro speso, 41 centesimi siano appannaggio di Bezos.
Ebbene, la nostra mission consiste proprio nel convincere le persone a comprare soprattutto dai piccoli e medi e-commerce, creando una soluzione all’insegna della comodità, del risparmio, della sicurezza e dell’efficienza.
In realtà i negozi online che in qualche modo possono soddisfare la richiesta di efficienza del mercato già esistono, ma il tempo da impiegare per arrivare a trovarli sui motori di ricerca è davvero estenuante e faticoso e i rischi di subire truffe online e disservizi sono piuttosto elevati.
Manca infatti ancora una vera e propria guida di riferimento per lo shopping online.
Il progetto eShoppingAdvisor.
Il progetto eShoppingAdvisor è nato proprio per far fronte a questa esigenza e quindi con l’ambizione di diventare guida di riferimento per lo shopping online.
Attraverso eShoppingAdvisor infatti il consumatore online compiere 3 importanti azioni:
- Scrivere recensioni di qualità sulle proprie esperienze di acquisto online, in modo da aiutare gli altri consumatori a fare acquisti sicuri (e avere una panoramica sui negozi affidabili e quelli truffaldini);
- Fare una ricerca semplice e veloce sull’e-commerce presso il quale comprare, al fine di verificarne la reputazione e poi (eventualmente) acquistarvi;
- Fare una ricerca dell’e-commerce in base al prodotto/servizio o categoria cui è interessato.
Ma non finisce qui: tutto il Team eShoppingAdvisor è impegnato a fare in modo che ben presto, attraverso il portale, le persone possano trovare sempre il miglior e-commerce che vende il prodotto/servizio desiderato, acquistando in totale sicurezza e consentendo l’acquisto e la consegna in massimo 24 ore (nelle città coperte dal servizio).
E’ la community 2.0, la forza della rete, per la rete!