Uno dei principali effetti avuti dall’annuncio Libra sembra essere stato quello di stimolare la proliferazione di progetti “cripto nazionali” in tutto il mondo.
Abbiamo visto che recentemente la Cina ha dichiarato, per voce del vicepresidente della People’s Bank of China, che sarà a breve rilasciata una moneta digitale garantita dalla banca centrale cinese, la Dcep (digital currency electronic payment).
Nell’Unione Europea, invece, parallelamente ai molti dubbi sollevati su Libra starebbe circolando una bozza di documento per la realizzazione di un criptovaluta made in UE.
Il testo, sostenuto in particolare da Francia e Germania, dovrebbe essere discusso a breve e poi adottato nel corso del prossimo Consiglio dei ministri delle finanze europeo, previsto per il 5 dicembre.
Secondo quanto trapelato della bozza “la banca centrale e le banche centrali europee dei singoli Paesi potrebbero esplorare in modo proficuo le opportunità oltre che le sfide che comporterebbe il rilascio di una valuta digitale da parte della banca centrale, incluso considerare i passi necessari per arrivare a questo risultato”.
I regolatori UE, quindi, da un lato hanno mostrato opposizione osteggiando il progetto Libra e dall’altro preparano un’iniziativa del tutto indipendente in grado – almeno nei presupposti e nelle idee – di rivaleggiare e vincere contro la moneta virtuale di Facebook.
Se confermato, il progetto potrebbe avere un effetto deflagrante. Nella sua versione più “hard” ed ambiziosa, infatti, i cittadini potrebbero utilizzare il contante elettronico con un deposito diretto da parte della Banca centrale, senza dover ricorrere ai conti correnti tradizionali; nella versione “soft”, invece, (che per certi versi sarebbe anche maggiormente in sintonia con lo stile UE), si potrebbe giungere ad un quadro normativo condiviso e attuale, capace di gestire le monete virtuali ad un livello politico e normativo generale.
Di certo, un progetto europeo così tanto ambizioso sarebbe un fortissimo segnale da parte dell’Unione Europea (anche dal punto di vista della solidità interna se si arrivasse a trovare un accordo condiviso) nei confronti dei principali competitor internazionali, non scevro, tuttavia, di pericoli ed incertezze, soprattutto per quanto riguarda il terremoto di cui sarebbe la causa per l’intero sistema finanziario continentale.