Oggi è stata una giornata speciale. Nell’ultimo mese, i webinar del centro studi A.P.S.P. hanno ospitato decine di autorevoli professionisti in altrettanti confronti sia one to one sia allargati e di formazione, tuttavia, provo un particolare piacere nell’ospitare i “coinquilini” di quella casa che è l’A.P.S.P.: i suoi consiglieri, ovvero gli uomini che contribuiscono con le loro scelte, i loro suggerimenti e il loro supporto a far crescere questa associazione nata quasi dodici anni fa.
Quella di oggi, è stata una chiacchierata tra esperti del settore ma vuole anche essere un confronto su sia sullo stato dell’arte dello scenario economico-finanziario sia sulle prospettive che lo stanno riguardando. Ovviamente, ciascuno degli ospiti presenti gode di un osservatorio speciale e privilegiato ed è tramite i loro occhi, ovvero attraverso le iniziative che le loro imprese stanno assumendo o che intendono assumere che vogliamo delineare il futuro scenario dei pagamenti elettronici, come driver di inclusione digitale e sociale, verso la PA, le imprese, i cittadini.
Nel corso dell’incontro odierno sono state superate alcuni dei luoghi comuni sui pagamenti digitali, perché che la loro sicurezza ed efficienza non può più essere messa in discussione, ora il concetto importante è sondare nuove strategie e modelli di business e come i pagamenti possono diventare promotori ed aggregatori della svolta economica di un intero sistema produttivo, considerato che essi stessi rappresentano una industry, dal turismo al commercio, dalla sicurezza alla pa, mettendo magari proprio a fattor comune le best practice che nel nostro settore sono già state ampiamente verificate.
I pagamenti elettronici sono innovazione e futuro in movimento, è ora che questo approccio venga sposato appieno.
Sono passati due anni da quando la direttiva PSD2 è stata attuata in Italia. ed è arrivata appena in tempo, perchè la pandemia ha alterato e complicato gli equilibri finanziari sia di aziende che di famiglie in un modo mai visto prima. L’accelerazione dei processi di digitalizzazione ha introdotto ulteriori complessità nelle metodologie di valutazione dei consumatori, in particolare per le fasce più giovani, il cui comportamento finanziario è mutato radicalmente. L’Open Banking e i dati transazionali di conto e di carta consentono di completare l’analisi di un cliente con dati granulari e reattivi sulla sua situazione finanziaria e su abitudini, preferenze, comportamenti e livelli di spese e di ricavi. Nel webinar sono state spiegate dagli illustri ospiti come sfruttare l’opportunità Open Banking, guadagnando in efficacia informativa ed efficienza decisionale.
Per il dott. Renato Martini Direttore BU Digital Banking Solutions Gruppo Nexi, c’è ancora tanta strada da percorrere per quanto riguarda l’esperienza nell’ambito dell’open banking. Open banking è un fenomeno dirompente di attualità in tutto il mondo che in Europa è in forte sviluppo. In tale contesto, “Nexi è un operatore specialista che ha costruito un’offerta per agevolare l’accesso alle innovazioni dell’open banking”. “La SCA ha aumentato la sicurezza ma peggiorato la customer experience.E’ forse però necessario investire in alfabetizzazione digitale e finanziaria che genera resistenze sostanzialmente immotivate”.
Il dott. Michele Centemero – SVP, Country Manager, Italy – Direttore Generale, Italia Mastercard, ha raccontato l’esperienza di Mastercard in termini di inclusione e sostenibilità. “Mastercard ha l’inclusione finanziaria come parte della mission“. In Paesi scarsamente bancarizzati significa il supporto all’e-government, ad esempio, con soluzioni di riconoscimento biometrico. “Per noi l’inclusione finanziaria vuol dire permettere alle persone di ogni età di accedere al digitale”. “Inclusione digitale dare accesso ai pagamenti remoti anche alle piccole botteghe. Anche dal punto femminile, per favorire le donne ad essere sempre più parte dell’ecosistema”. La sostenibilità è poi un altro obiettivo centrale per Mastercard orientata a coinvolgere tutti gli operatori della filiera, anche attraverso il carbon calculator sulle app bancarie per mandare dei messaggi positivi al consumatore che lo incentivino ad azioni virtuose. “Formazione, comunicazione e attenzione alla sicurezza. L’Italia è uno dei paesi che si comportano meglio in termini di sicurezza”.
Il dott. Salvatore Borgese – General Manager Mooney ha sottolineato il rapporto non conflittuale tra digitale e fisico, ciò che è confermato anche da quanto Mooney attua nella sua strategia di business. “Per Mooney la customer experience è una leva strategica per facilitare l’accesso ai servizi di pagamento e transazionali. In quanto piattaforma fintech omnichannel, Mooney investe costantemente non solo nel proprio canale di prossimità, che conta oltre 45.000 punti vendita e svariati milioni di clienti in tutta Italia, ma anche nei touchpoint digitali e nel settore della mobility, grazie all’acquisizione della quota maggioritaria di MyCicero”. Con questa filosofia, Mooney ha anche avviato un servizio di raccolta fondi dedicato agli Enti del Terzo Settore. “Fisico e digitale coesistono nel nostro modello di business, creando sinergie e rafforzandosi a vicenda”.
Il dott. Pietro Soleti – DG IConto ci ha dato, invece, una visione d’insieme relative allo stato delle imprese che compongono il sistema camerale italiano.
Il dott. Soleti ha informato i presenti che per capire lo stato di salute delle imprese, presso Infocamere è utilizzato il termometro delle iscrizioni del registro delle imprese in cui attualmente non ci sono rilevanti cambiamenti rispetto al 2020. In questa situazione, le pmi, anche con buone potenzialità, hanno ancora difficoltà a incontrare i finanziamenti. “IConto è stato fin dalla sua origine un driver di inclusione, con cui è stato fatto già dal 2003, avendo un grande riscontro dalla clientela”.
All’incontro, hanno partecipato poi numerosi ospiti autorevoli che hanno attivamente partecipato con domande ed osservazioni a stimolare il dibattito tra i presenti.