di Riccardo Porta
Lo aveva annunciato nel 2020: “offriremo a tutti i nostri utenti un conto corrente” (grazie ad una partnership con CitiGroup). Hanno fatto dietrofront.
Google avrebbe voluto offrire un servizio, all’interno di Google Pay, chiamato “Plex”, attraverso il quale gli utenti avrebbero potuto attivare un conto corrente senza canoni mensili e requisiti di saldo minimo. In abbinata anche una bella carta Mastercard che non guasta mai.
Il successo sembrava dietro l’angolo, del resto Google ha dati che le banche non hanno, relazioni con merchant di mezzo mondo e risorse di sviluppo che pochi istituti di pagamento potrebbero mettere in gioco.
Eppure una serie di scadenze non rispettate e la dipartita di uno dei dirigenti chiave da Google Pay, hanno fatto gettare la spugna al colosso di Mountain View (chissà come l’hanno presa in CitiGroup…)
Un portavoce della società ha riferito che continueranno a rimanere concentrati sulla fornitura di servizi digitali al mondo finance piuttosto che erogarli direttamente. Insomma, not a bank ma un technology vendor (che è indubbiamente nel suo DNA).
Le banche sono, da tempo, preoccupate per l’eventuale scesa in campo dei giganti del web ma, al momento, le minacce non si sono ancora materializzate (solo Apple ha di fatto distribuito una propria carta di credito ma gli altri sono ancora fuori dai radar).