Il decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri stabilisce l’obbligo del green pass sarà in vigore dal 6 agosto per gli over 12 in zona bianca per l’accesso a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo e casinò, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici. Ma anche per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (non sarà invece necessario per consumare al bancone e neppure all’aperto). E in piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, limitatamente alle attività al chiuso. Non riaprono i battenti le discoteche, né all’aperto né al chiuso. Per il momento, non cambia nulla e sarà sufficiente una dose di vaccino. Il vaccino tuttavia non è l’unico modo per ottenere la certificazione che non che viene rilasciato anche a chi ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico o è guarita dal Covid. La durata della certificazione verde in caso di guarigione è di sei mesi a far data dall’avvenuta guarigione dal Covid. In caso di tampone negativo, il certificato ha una validità di quarantotto ore dall’esecuzione del test. Il green pass dura nove mesi dopo aver completato con la seconda dose il ciclo vaccinale. A proposito di tamponi, il Commissario straordinario definirà, d’intesa con il Ministro della salute, un protocollo con le farmacie e con le altre strutture sanitarie per assicurare fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzo calmierato.
Centrale è poi il tema della sorveglianza e del rispetto della certificazione. Chi è quindi deputato a fare i controlli?
Lo sono i titolari o i gestori dei servizi e delle attività per i quali è introdotto l’obbligo del green pass a verificare il possesso di idonea certificazione. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. Per il momento, non è stato affrontato il tema dei trasporti a lunga o a breve percorrenza. Per i primi, la questione appare abbastanza semplice. Aerei e traghetti, dove insieme alla carta d’imbarco il personale può agevolmente effettuare i controlli. Stessa cosa è valida nei contesti lavorativi e scolastici il fatto che le persone presenti siano le stesse tutti i giorni rende il tema del controllo molto più agevole. Il discorso cambia per i trasporti locali o cittadini, per i ristoranti, le palestre o i piccoli eventi.
Al momento, non bisogna esibire nessun documento in negozi, farmacie, supermercati ma anche nei bar e ristoranti all’aperto, dove si potrà pranzare o cenare liberamente, rispettando comunque il metro di distanziamento a tavola. Niente pass neppure nelle piscine all’aperto.