Papa Francesco parlando dell’intelligenza artificiale ricorda che un veloce sviluppo non è però privo di rischi e conseguenze negative se non viene governato tenendo presente “la centralità dell’essere umano”. “Se il progresso tecnologico aumenta le disuguaglianze non è un progresso reale”, ha sottolineato il Pontefice chiedendo preghiere ai fedeli di tutto il mondo.
Il progresso deve servire al bene comune – In un video, Francesco spiega ai fedeli, in spagnolo, che “l’intelligenza artificiale è alla base del cambiamento di epoca che stiamo vivendo”. E prosegue: “La robotica può rendere possibile un mondo migliore se è unita al bene comune. Perché se il progresso tecnologico aumenta le disuguaglianze non è un progresso reale”. Il Papa indica quindi la strada da percorrere ricordando che “i progressi futuri devono essere orientati al rispetto della dignità della persona e del creato”. L’invocazione suggerita è quella di non perdere di vista l’umanità. Il Papa continua: “Preghiamo affinché il progresso della robotica e dell’intelligenza artificiale sia sempre al servizio dell’essere umano o, per meglio dire, affinché sia umano”.
Il progresso dell’intelligenza artificiale – Nel comunicato diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, si contestualizzano le parole di Francesco: “Non è una novità che negli ultimi anni l’intelligenza artificiale sia progredita a un livello esponenziale, come evidenziano le sue molteplici applicazioni in vari campi della conoscenza. Al giorno d’oggi, il 37% delle organizzazioni mondiali ha implementato in qualche modo l’IA (intelligenza artificiale), con un aumento del 270% negli ultimi quattro anni”.
L’intelligenza artificiale è capace di risolvere molte questioni, spiega il comunicato: valutare la capacità di apprendimento degli studenti, aiutare le persone con disabilità a sviluppare strumenti di comunicazione migliori, agevolare la raccolta e la diffusione di informazioni sanitarie per migliorare diagnosi e cure. Anche in ambito ecologico le sue applicazioni sono notevoli: si possono analizzare dati sui cambiamenti climatici per prevedere le catastrofi naturali. Può servire anche per creare città sostenibili, con riduzione delle spese urbane e aumento dell’efficienza energetica. L’importante è che, all’interno di questo percorso, non si perda di vista la centralità dell’uomo e il rispetto per le altre creature.