Eccola. Basta guardarla per rendersi conto del suo design innovativo, che la rende diversa dalle altre. Una particolarità salta subito agli occhi: il margine è colorato come i vecchi quaderni di una volta, un blu che la rende immediatamente riconoscibile. E una foglia bianca stilizzata è presente sia sul fronte che sul retro, a ricordare a chi la usa il senso della scelta, cercare di inquinare il meno possibile. La nuova carta bancomat di Banca Mediolanum, disponibile per tutti i nuovi clienti ed i già clienti, è prodotta infatti con un materiale sostenibile che permette di ridurre di oltre l’84% l’uso della plastica.
“Una scelta di sostenibilità – dichiara Edoardo Fontana Rava, direttore sviluppo prodotti e modello di business di Banca Mediolanum – perché la carta è realizzata in acido polilattico, derivato dal mais non alimentare. Ma una scelta che non si limita all’utilizzo di questo materiale”. Lanciata a inizio ottobre, è un’iniziativa che centra il segno dei tempi. “E’ un ulteriore passo – aggiunge Fontana Rava – di un percorso verso la sostenibilità ambientale, che ormai non può più essere ignorata. Vuole ricordare a chi usa il bancomat più volte al giorno l’importanza della scelta che ha compiuto e che noi vogliamo continui a fare anche nelle altre operazioni con la banca. La scelta della sostenibilità”.
Scelta se non obbligata, molto consigliata ormai. Negli ultimi anni, man mano che il tema della sostenibilità prendeva vita nella mente degli italiani, le banche hanno iniziato a offrire prodotti che evitano di investire in asset che si occupano di idrocarburi, plastiche, armi. E hanno iniziato a offrire prodotti di investimento sostenibili. Certo c’è chi lo fa in modo rigoroso e chi più all’acqua di rose, perché i criteri di sostenibilità hanno una loro gradualità. Si chiamano ESG, sono i parametri per individuare un investimento sostenibile e ogni lettera corrisponde a un impegno. La E sta per Environmental (cioè l’ambiente), la S per Social (investire in armi o in aziende che impiegano minorenni non è a favore del sociale) e la G per Governance, presuppone cioè che l’azienda emittente abbia un management trasparente, presidi di controllo e tenda all’eliminazione del gender gap, persegua cioè l’eguaglianza di salari e opportunità tra uomini e donne.
“La G, la meno conosciuta, ha in realtà un’importanza simile alle altre” sottolinea Edoardo Fontana Rava, che ci tiene a precisare quale sia la filosofia che sta dietro alla scelta di un bancomat ecosostenibile. “Il concetto di sostenibilità è da sempre alla base dei valori di Banca Mediolanum: noi da sempre ci definiamo una banca circolare – aggiunge il manager – il che significa mettere la persona al centro del proprio modello e delle proprie attenzioni, supportandola nella pianificazione del proprio futuro. Ed è ciò che intendiamo fare anche quando ci troviamo dinnanzi un cliente che ci tiene particolarmente alla sostenibilità. Stiamo studiando infatti un sistema di scoring su tutti i prodotti in distribuzione, che attribuirà a ciascuno di essi un indicatore di sostenibilità in grado di aiutare il cliente ad essere maggiormente consapevole riguardo questa tematica. Oggi è sempre maggiore l’attenzione alla sostenibilità da parte dell’industria del risparmio, anche perché è ormai acquisito che i fondi o le gestioni patrimoniali sostenibili hanno performance migliori soprattutto nel lungo periodo”. Anche Bankitalia spinge in questa direzione. Certo sono prodotti molto diversificati, perché ogni fondo ha all’interno asset di varie società e controllarle una per una non è facile.
Ma c’è di più. “La sostenibilità – aggiunge Edoardo Fontana Rava – va di pari passo con la digitalizzazione. Quando ho iniziato a lavorare in banca, per aprire un conto corrente ci volevano ben dieci firme e ogni firma veniva apposta su montagne di fogli, che poi venivano conservati. Oggi il processo di apertura del conto in Banca Mediolanum è completamente digitale e smaterializzato, impiega pochi minuti e non prevede l’utilizzo di carta. Anche questa è sostenibilità”.