“Alla prova dei fatti, nell’emergenza della pandemia, i pagamenti elettronici si sono dimostrati piu’ che all’altezza non solo delle attese ma anche dell’imprevisto”. Cosi’ il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, nell’intervento di apertura del Salone dei Pagamenti, organizzato dall’associazione di palazzo Altieri. “Oggi possiamo contare sulla concorrenza tra piu’ sistemi, tra piu’ prodotti e tra piu’ servizi con innovazioni continue e non immaginabili” aggiunge Patuelli.
Tra i vantaggi dei pagamenti elettronici, il presidente dell’Abi oltre ai bassi costi mette in risalto la loro trasparenza: “laddove ci sono i pagamenti elettronici li’ non c’e’ il nero, non c’e’ l’abuso, non c’e’ l’evasione fiscale, non c’e’ il riciclaggio”. I cambiamenti in questo mercato sono continui e “il mondo bancario ha contribuito, contribuisce e contribuira’ sempre in modo costruttivo ed efficiente a questi cambiamenti”. Secondo il numero uno dell’Abi, guardando al futuro, ci sara’ senz’altro un ampliamento ulteriore “sia dell’uso che della concorrenza di mezzi e in una societa’ aperta che favorisce la concorrenza e l’innovazione”. “Il nostro primo bacino di societa’ aperta – aggiunge – e’ l’Unione europea che e’ la nostra casa dell’economia e della libera circolazione nonostante il Covid. Noi banche per il futuro chiediamo la certezza del diritto, anche prospettica, per fare investimenti ingenti in innovazione e in tecnologie”. Secondo Patuelli “non ci possono essere incertezze a e cambiamenti e dato che i sistemi di pagamento non sono autarchici, per fortuna, dobbiamo tenere conto di una competizione che e’ europea e internazionale sui sistemi di pagamento e quindi le legislazioni, nazionali ed europee, devono tenere conto del fatto che i pagamenti sono interconnessi a livello mondiale e che competono fra di loro”.