World, il progetto di riconoscimento biometrico cofondato da Sam Altman (CEO di OpenAI), sarà operativo nel Regno Unito a partire da questa settimana. L’iniziativa ha l’obiettivo di confermare l’identità umana in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è sempre più in grado di simulare le persone.
Il sistema utilizza un dispositivo particolare, una sfera chiamata Orb, che effettua una scansione del volto e in particolare dell’iride degli utenti. Questo processo genera un codice personale e crittografato che permette di verificare che l’individuo sia davvero un essere umano, e non un’intelligenza artificiale o un contenuto falsificato come i deepfake.
A partire dai prossimi giorni, Orb sarà disponibile a Londra e, nei mesi successivi, il servizio sarà esteso ad altre grandi città britanniche, come Manchester, Birmingham, Cardiff, Belfast e Glasgow.
Una volta effettuata la scansione e generato il codice unico, le persone ricevono gratuitamente una certa quantità della criptovaluta WLD, emessa da World. Inoltre, otterranno un’identità digitale anonima chiamata World ID, che consente l’accesso a varie piattaforme e servizi, tra cui Reddit, Discord e Minecraft.
Secondo Adrian Ludwig, capo della sicurezza di Tools for Humanity, azienda che sostiene il progetto, la crescente capacità dell’IA di truffare sistemi digitali sta spingendo governi e aziende a cercare soluzioni affidabili per distinguere i veri utenti umani. “World non è più solo un’idea sperimentale – ha spiegato – sta diventando una rete concreta, con una richiesta in aumento da parte di diversi settori”.
Il progetto è già stato avviato anche negli Stati Uniti, con centri di registrazione attivi in città come San Francisco, Miami, Austin e Los Angeles. L’obiettivo ora è moltiplicare il numero di utenti verificabili nei prossimi mesi, aumentando di dieci volte la portata dell’iniziativa.
Fin dall’inizio, World (inizialmente noto come Worldcoin, lanciato nel 2021) ha sollevato dibattiti legati alla privacy, ma i suoi sviluppatori assicurano che i dati biometrici raccolti sono protetti tramite crittografia e che le immagini originali vengono cancellate. Inoltre, anziché affidarsi a server centralizzati, il sistema sfrutta l’elaborazione dei dati sui dispositivi degli utenti, migliorando la sicurezza e la riservatezza.
Un limite del progetto, però, è la sua scalabilità su piattaforme molto grandi come Facebook o TikTok. Attualmente World ha raggiunto circa 13 milioni di utenti verificati e punta ad aumentare rapidamente.
Ludwig sostiene che l’attuale evoluzione tecnologica rende i tradizionali sistemi di identificazione sempre più vulnerabili: metodi come il riconoscimento facciale o i CAPTCHA possono essere facilmente superati dai sistemi di intelligenza artificiale. Per questo, è in corso una transizione globale da identità fisiche a digitali. Sempre più governi, infatti, stanno valutando nuovi strumenti di identificazione digitale che possano sostituire documenti cartacei.
Tuttavia, progetti precedenti, come Aadhaar in India, pur essendo stati adottati su larga scala, sono finiti al centro di critiche per carenze nella sicurezza e per aver creato problemi di accesso ai servizi per alcune fasce della popolazione. World, a differenza di questi, vuole collaborare attivamente con le autorità per offrire un sistema sicuro e conforme. Ha già avviato confronti con enti regolatori, tra cui l’Information Commissioner’s Office nel Regno Unito, per discutere di protezione dei dati e rischi connessi all’adozione di una simile tecnologia.
Ludwig ha sottolineato che la startup ha saputo fornire risposte soddisfacenti a tutte le domande degli enti coinvolti, garantendo trasparenza su sicurezza e privacy. “Ormai è raro che ci venga posta una domanda a cui non abbiamo già una risposta”, ha concluso.