Recentemente, i ceo delle aziende tecnologiche stanno iniziando a sostituirsi con avatar creati dall’intelligenza artificiale durante le chiamate e le presentazioni. Questo significa che, per comunicare con gli investitori e presentare i risultati trimestrali, non è più necessario che il dirigente sia presente di persona: basta una sua copia digitale.
Un esempio significativo arriva dalla società fintech Klarna, che ha pubblicato un video di ottantatré secondi in cui compare un avatar AI del suo CEO, Sebastian Siemiatkowski. L’avatar inizia il discorso con la frase “Questo sono io… o meglio, il mio avatar AI”, chiarendo così che il report del primo trimestre del 2025 non viene presentato da una persona reale, ma dal suo gemello digitale. Klarna, che da tempo utilizza attivamente l’intelligenza artificiale, ha persino dichiarato di aver ridotto il proprio personale grazie a queste tecnologie. Non è la prima volta che Klarna usa questo tipo di avatar per comunicazioni ufficiali e sembra intenzionata a continuare su questa strada.
Anche Zoom ha seguito questa tendenza: durante la conference call per la presentazione dei risultati trimestrali del primo trimestre dell’anno fiscale 2026, l’azienda è stata rappresentata da un avatar AI del CEO Eric Yuan. L’avatar ha spiegato di essere stato creato con Zoom Clips e il loro AI Companion per condividere la parte del report. Eric Yuan stesso è comparso in diretta solo durante la sessione di domande e risposte, manifestando entusiasmo per il nuovo formato e affermando di voler continuare a usare il proprio avatar AI, così come si legge su unian.ua.
Questi esempi mostrano come l’intelligenza artificiale stia entrando sempre di più nella comunicazione aziendale, permettendo di risparmiare tempo e risorse e offrendo un nuovo modo di interagire con investitori e pubblico senza la presenza fisica dei dirigenti. Un altro esempio di utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo dei contenuti riguarda un importante quotidiano statunitense che ha pubblicato una lista di libri per l’estate creata interamente dall’IA. Tuttavia, questi libri non esistono realmente: sono stati inventati digitalmente dall’intelligenza artificiale e non hanno alcuna versione fisica o reale. Quindi, se si chiedesse a un bibliotecario, si scoprirà che quei titoli non sono disponibili.
In sintesi, la tecnologia AI sta rivoluzionando non solo il modo in cui le aziende comunicano e si presentano, ma anche il modo in cui i contenuti vengono creati, sollevando nuove domande sul confine tra reale e digitale.