Secondo il Rapporto Analisi dei Settori Industriali (ASI) presentato da Intesa Sanpaolo insieme a Prometeia, il settore manifatturiero italiano si prepara ad affrontare un periodo caratterizzato da una fase di stabilizzazione nel 2025, a cui seguirà una crescita moderata nell’orizzonte 2026-2029.
Il Rapporto ASI, giunto alla 107a edizione, evidenzia la resilienza del settore, nonostante un contesto globale incerto, e la capacità di individuare chiavi di successo nel recupero dei mercati esteri, negli investimenti e nel posizionamento sulla fascia alta della gamma produttiva. Di seguito i punti chiave del Rapporto:
I settori con le maggiori opportunità di crescita al 2029, grazie al mix di domanda interna ed estera più brillante, sono Largo consumo e Farmaceutica (+2,4% medio annuo). Seguono i settori legati alla doppia transizione: Meccanica (+2,1%), Elettronica (+1,8%) ed Elettrotecnica (+1,5%).
Nel 2025 il fatturato dell’industria manifatturiera italiana è previsto stabilizzarsi sui livelli del 2024 a prezzi costanti. Attesa una modesta crescita del fatturato a prezzi correnti (+1,8%), raggiungendo circa €1.143 miliardi, con un aumento di 229 miliardi rispetto al 2019. Settori con performance più brillanti nel 2025 includono Farmaceutica (+2,4%), Meccanica (+1,7%) e Largo consumo (1,2%).
Il canale estero sarà fondamentale nel 2025, in particolare il recupero della domanda europea, guidato dal raffreddamento dell’inflazione e dalla ripresa della Germania. La riattivazione del commercio intra-UE aiuterà a controbilanciare la generale debolezza del commercio mondiale, penalizzato anche dall’incertezza sulle politiche commerciali americane.
Anche il mercato interno darà un contributo alla crescita nel 2025, sia dal lato dei consumi, che beneficeranno della ripresa parziale del potere d’acquisto delle famiglie e dei rinnovi contrattuali, sia dal lato degli investimenti.
Gli investimenti in beni strumentali sono attesi accelerare nel 2025, supportati dalla presenza di incentivi come Transizione 5.0 e dalle buone condizioni reddituali delle imprese, dopo lo stallo del 2024. Permane tuttavia un gap nella digitalizzazione, specie per le PMI, e una carenza strutturale di competenze.
Nel quadriennio 2026-2029, l’industria manifatturiera italiana è prevista crescere a un ritmo medio annuo prossimo all’1% a fatturato deflazionato, con un maggiore dinamismo nel biennio 2026-2027 grazie alla spinta degli investimenti del PNRR. A partire dal 2028, il ruolo di traino tornerà ad essere affidato soprattutto alle esportazioni in assenza di nuovi provvedimenti di sostegno interno.
Le esportazioni continueranno a esercitare un ruolo fondamentale5. Il saldo commerciale del manifatturiero italiano è previsto espandersi fino a €134 miliardi nel 2029, circa 31 miliardi in più rispetto al 2019. Più della metà di questo avanzo sarà generato dalla Meccanica.