Microsoft ha annunciato che licenzierà circa settemila dipendenti, pari al 3% della sua forza lavoro, come parte di un’azione volta a ridurre i costi e investire miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale. Questa decisione, riportata dalla CNBC, rappresenta il più grande piano di licenziamenti dall’anno scorso, quando l’azienda aveva già ridotto il personale di diecimila unità.
I tagli riguarderanno diverse funzioni e località, e saranno concentrati principalmente sulla riduzione dei livelli dirigenziali. A differenza dei licenziamenti precedenti, che erano legati a problemi di performance, questi nuovi tagli non sono dovuti a questioni di rendimento individuale, ma a una ristrutturazione strategica. Microsoft non ha commentato direttamente sulla questione, così come riporta Reuters.
Nonostante l’annuncio dei licenziamenti, il valore delle azioni dell’azienda è rimasto stabile nelle prime contrattazioni. La mossa si inserisce nel contesto di una crescente attenzione da parte delle grandi aziende tecnologiche, come Microsoft e Google, verso l’intelligenza artificiale, con un conseguente tentativo di contenere i costi altrove per tutelare i margini di profitto.
L’annuncio arriva dopo che Microsoft ha registrato performance superiori alle aspettative per il suo servizio di cloud computing Azure, con risultati particolarmente forti nell’ultimo trimestre, riuscendo così a tranquillizzare gli investitori nonostante le incertezze economiche. Secondo la documentazione SEC, a giugno dello scorso anno l’azienda impiegava 228mila persone, di cui centoventisei mila negli Stati Uniti.