Il New Hampshire è diventato il primo stato negli Stati Uniti a creare una riserva strategica in criptovalute. Questo passo è importante perché, nonostante il crescente interesse per le criptovalute, altri stati avevano tentato di introdurre normative simili senza successo, quindi questa è una vera e propria novità. La criptovaluta scelta per questa riserva è Bitcoin, e lo scopo è quello di diversificare le risorse finanziarie dello stato.
La legge che ha permesso questa iniziativa si chiama H.B. 302, e dà al tesoriere statale del New Hampshire il potere di investire fino al 5% dei fondi pubblici dello stato in asset digitali (cioè criptovalute) e metalli preziosi (come l’oro e l’argento). Ma c’è una condizione importante: l’investimento in criptovalute può essere fatto solo se queste criptovalute hanno una capitalizzazione di mercato superiore ai 500 miliardi di dollari. In altre parole, devono essere criptovalute abbastanza solide e riconosciute, come il Bitcoin.
Gli investimenti in criptovalute saranno gestiti in modo sicuro. Ad esempio:
- I fondi dovranno essere custoditi da fornitori di custodia regolamentati negli Stati Uniti, cioè aziende autorizzate che gestiscono in modo sicuro gli asset digitali
- Saranno conservati in un portafoglio multisig, che è un tipo di portafoglio digitale che richiede più firme (autorizzazioni) per effettuare una transazione, aumentando la sicurezza
- Gli investimenti potranno anche essere realizzati attraverso prodotti negoziati in borsa (ETP), che sono strumenti finanziari che consentono di investire in criptovalute in modo regolato e sicuro
A livello federale, c’è un’altra iniziativa importante legata alle criptovalute. Nel marzo 2025, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che prevede la creazione di una riserva federale di Bitcoin. Tuttavia, questa riserva non prevede acquisti diretti di Bitcoin; invece, si basa sulle criptovalute già sequestrate dal governo durante operazioni contro crimini finanziari (ad esempio, sequestri legati ad attività illegali). Inoltre, l’ordine incarica vari dipartimenti federali di sviluppare modi per ottenere altre criptovalute senza costi per i contribuenti.
Invece, il New Hampshire ha deciso di fare un passo più proattivo: lo stato può investire direttamente in Bitcoin con i suoi fondi pubblici, fino al 5% del totale, senza dover fare affidamento su criptovalute sequestrate. In altre parole, il New Hampshire sta decidendo di investire attivamente nelle criptovalute come parte della sua strategia finanziaria, non solo come una misura legata a beni confiscati.
Questa decisione del New Hampshire, insieme all’iniziativa federale, riflette una crescente accettazione delle criptovalute come asset legittimi per gli investimenti. La mossa potrebbe contribuire a legittimare ulteriormente le criptovalute nel panorama finanziario tradizionale, specialmente dopo alcuni scandali che hanno messo in discussione la loro sicurezza. Inoltre, l’iniziativa potrebbe ispirare altri stati e governi a esplorare l’uso delle criptovalute come parte della loro strategia di investimento, aprendo la strada a un’adozione sempre più diffusa.