Ogni anno, quando arriva il momento di fare la dichiarazione dei redditi, molti si chiedono: “Quali spese posso scaricare dalle tasse?”. Tra queste, ci sono alcune assicurazioni che ti permettono di ottenere uno sconto fiscale, cioè pagare meno tasse. Ma non tutte, e ci sono alcune condizioni da rispettare. La regola generale è che su certe assicurazioni puoi recuperare il 19% della spesa attraverso una detrazione fiscale. Significa che se, ad esempio, spendi cinquecento euro per una polizza che rientra nei casi previsti, puoi togliere novantacinque euro dalle imposte che devi pagare.
Da qualche anno, questa detrazione del 19% non è più automatica per tutti. Se il tuo reddito è inferiore a 120mila euro lordi all’anno, hai diritto alla detrazione piena. Se invece guadagni tra 120mila e 240mila euro, la detrazione si riduce man mano. E oltre i 240mila euro di reddito, non puoi più detrarre nulla. Inoltre, per poter usufruire della detrazione, devi pagare con strumenti tracciabili. Quindi niente contanti: devi usare carte, bonifici o altri metodi elettronici.
E se la spesa riguarda un familiare fiscalmente a carico (per esempio un figlio o un genitore che non ha redditi propri), puoi detrarre lo stesso.
Quali assicurazioni puoi detrarre?
- Assicurazione sulla vita o contro gli infortuni. Se hai una polizza che copre il rischio di morte o invalidità permanente (almeno del 5%), puoi detrarre il 19% del premio che hai pagato, ma solo fino a un massimo di 530 euro all’anno. Vale anche se è intestata a un tuo familiare a carico
- Assicurazioni per persone con disabilità grave. Se hai stipulato una polizza a favore di una persona con una disabilità grave (riconosciuta dalla legge 104), puoi detrarre sempre il 19%, ma su un importo più alto: massimo 750 euro all’anno. Questo tipo di polizza deve proteggere la persona in caso di decesso o infortuni
- Polizze per non autosufficienza. Ci sono assicurazioni specifiche pensate per chi, magari con l’avanzare dell’età, potrebbe non riuscire più a svolgere attività quotidiane come lavarsi, vestirsi, mangiare. Se hai una polizza di questo tipo, puoi detrarre il 19% fino a 1.291,14 euro all’anno. Ma attenzione: l’assicurazione non deve poter recedere dal contratto, cioè non può annullarlo unilateralmente
- Assicurazioni contro eventi naturali (tipo terremoti). Dal 2018 puoi detrarre anche il 19% del premio di polizze che proteggono la casa da calamità naturali come terremoti, ma solo se l’immobile è ad uso abitativo. Questo tipo di assicurazione va indicato con un codice specifico nella dichiarazione dei redditi
- Assicurazioni legate al Sismabonus 110%. Se hai fatto lavori antisismici sulla casa approfittando del Sismabonus 110% e hai ceduto il credito d’imposta a un’assicurazione, e contestualmente hai attivato una polizza contro calamità, puoi detrarre il 90% del premio pagato. Questo vale però solo per edifici in zone sismiche dalla 1 alla 3, non nella zona 4 (quella a rischio sismico minimo)
Inoltre, esiste un’altra voce particolare: i contributi versati a società di mutuo soccorso. Queste sono organizzazioni che aiutano i propri soci in caso di malattia, vecchiaia, inabilità al lavoro o decesso. Se fai parte di una di queste società e versi un contributo annuale, puoi detrarne il 19% fino a un massimo di 1.300 euro. Ma il contributo dev’essere versato per te stesso, non per altri.
Se stai pensando al tuo futuro e versi dei soldi in un fondo pensione integrativo (quelli che non sostituiscono la pensione INPS, ma la integrano), puoi dedurre fino a 5.164,57 euro all’anno. Qui non parliamo più di detrazione, ma di deduzione, che è ancora più vantaggiosa: questi importi vengono tolti direttamente dal reddito su cui paghi le tasse, abbassandolo. Quindi, meno tasse da pagare.
Le spese sanitarie rimborsate da un’assicurazione non si possono detrarre, a meno che:
- Tu abbia pagato il premio assicurativo senza usufruire della detrazione
- Oppure l’assicurazione sia stata pagata dal tuo datore di lavoro, ma inclusa nel tuo reddito tassato
In ogni caso, le spese mediche sono detraibili solo per la parte che supera 129,11 euro all’anno.