Il primo aprile scorso è stato approvato il disegno di legge che prevede l’abrogazione esplicita di 30.709 atti normativi emanati tra il 1861 e il 1946. Questo intervento ha comportato una riduzione dello stock delle norme vigenti pari al 28%. Lo ha evidenziato il ministro per le Riforme e la Semplificazione, Maria Elisabetta Alberti Casellati, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Italia Viva in merito alla semplificazione normativa a sostegno della competitività delle imprese, anche in relazione alla prospettiva dei dazi statunitensi.
Dopo aver ricordato il disegno di legge annuale sulla semplificazione attualmente all’esame del Senato, Casellati ha sottolineato che “non basta agire a livello nazionale, se poi, nel più ampio contesto del diritto dell’Unione Europea, si continuano a produrre normative ipertrofiche e a imporre oneri burocratici. Secondo il Rapporto Draghi, questi pesano sulle imprese per circa 150 miliardi di euro l’anno: questo sì che rappresenta un vero, e inaccettabile, dazio“.
Il ministro ha infine ricordato l’incontro avvenuto lo scorso mese a Bruxelles con il commissario europeo Dombrovskis, titolare della delega alla semplificazione, con cui ha avviato un canale di comunicazione diretto. L’obiettivo è adottare un nuovo approccio, basato su dialogo e confronto fin dalla fase istruttoria di elaborazione delle norme europee, per garantire regole più semplici, chiare e adeguate alle esigenze di imprese e cittadini. Un vero e proprio “shock di semplificazione” pensato per aumentare la competitività del sistema produttivo.