La Banca Centrale Europea ha abbassato i tassi di riferimento per la settima volta in meno di un anno, portando il tasso sui depositi al 2,25%, quello di rifinanziamento principale al 2,40% e quello marginale al 2,65%.
Dal 6 giugno 2024, quando è iniziato il ciclo di riduzioni, i tassi sono stati abbassati complessivamente di 200 punti base.
Questa decisione è stata quasi inevitabile per evitare il rischio di recessione causato dalla politica tariffaria degli Stati Uniti e per contrastare l’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, un fenomeno che potrebbe portare a un ulteriore rischio deflazionistico.
Questi tagli influiranno sulle prossime rate dei mutui a tasso variabile, con una riduzione che varierà tra i 15 e i 25 euro, a seconda dell’importo e della durata residua del mutuo.
Va sottolineato che il mercato aveva già previsto la riduzione, che segue quella di maggio, quindi sarà importante monitorare l’andamento dell’Euribor per capire se continuerà a scendere.
Non ci saranno invece modifiche sui mutui a tasso fisso già in corso.
Un altro effetto di questa mossa potrebbe riguardare la decisione di chi sta per stipulare un nuovo mutuo o di chi vuole fare una surroga.
L’ulteriore abbassamento dei tassi potrebbe invertire la tendenza che ha visto, negli ultimi mesi, una preferenza per i mutui a tasso fisso. La scelta tra le due opzioni dipenderà dallo spread applicato da ciascuna banca.
Per quanto riguarda la surroga, la decisione dovrà essere presa in base alla durata residua del mutuo, visto che man mano che il mutuo si avvicina alla scadenza, la quota di interessi si riduce.
Nel caso dei prestiti al consumo, sottoscritti principalmente a tasso fisso, non ci saranno modifiche per i finanziamenti già attivi, ma i nuovi prestiti stipulati dopo questa riduzione potrebbero beneficiare di un abbassamento dei tassi.