Il mercato dei prestiti in criptovalute sta vivendo una fase di ripresa, e tre nomi in particolare si sono affermati come leader nel settore: Tether, Galaxy e Ledn. Alla fine del quarto trimestre del 2024, queste tre aziende coprivano l’88,6% dell’intero comparto dei prestiti centralizzati (CeFi) e il 27% del mercato complessivo dei prestiti in criptovalute – comprendente anche le stablecoin con garanzie in asset digitali (CDP). A rivelarlo è stato un report pubblicato nella giornata di ieri dalla stessa Galaxy.
Il documento stima che il valore totale del settore dei prestiti crypto abbia raggiunto i 36,5 miliardi di dollari entro la fine del quarto trimestre. Sebbene questa cifra sia ancora lontana dal picco di 64,4 miliardi di dollari toccato nell’ultimo trimestre del 2021, rappresenta comunque un forte rimbalzo (+157%) rispetto al minimo registrato nel terzo trimestre del 2023. Nel segmento dei prestiti CeFi, il valore totale dei prestiti in essere si attestava a 11,2 miliardi di dollari, ancora ben distante dal record di 34,8 miliardi del primo trimestre 2022, ma in forte crescita rispetto al punto più basso di 6,4 miliardi raggiunto appena pochi mesi prima, nel Q3 2023, così come si legge su pymnts.com.
Il rapporto chiarisce che il CeFi fa riferimento a istituzioni finanziarie centralizzate operanti al di fuori della blockchain (off-chain), che offrono servizi di prestito e finanziamento legati al mondo crypto. Molti dei principali operatori del CeFi sono stati colpiti duramente durante il crollo del mercato tra il 2022 e il 2023, e alcuni di loro hanno addirittura dichiarato bancarotta, incapaci di far fronte al crollo dei prezzi degli asset digitali e al conseguente prosciugamento della liquidità.
Secondo Galaxy, a distinguersi è stata la finanza decentralizzata (DeFi), che ha mostrato una ripresa ancora più marcata. Questa resilienza, spiegano, è dovuta al funzionamento senza autorizzazioni delle piattaforme DeFi – applicazioni basate su blockchain che, a differenza dei grandi creditori centralizzati caduti in disgrazia, sono riuscite a sopravvivere alla fase più critica del mercato ribassista e hanno continuato a operare.
In parallelo, Tether ha fatto sapere a marzo di essere in contatto con una delle quattro principali società di revisione per avviare un audit ufficiale delle proprie riserve, anche se non è stato specificato né il nome della società coinvolta né le tempistiche previste per l’avvio della verifica. Sempre riguardo a Tether, è stato riportato che nel 2024 la società ha registrato profitti per tredici miliardi di dollari, trainati anche dal crescente impiego delle stablecoin nel sistema finanziario digitale globale.