A breve le offerte preliminari per Telepass.
Secondo indiscrezioni, la holding infrastrutturale della famiglia Benetton, con gli advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi, attenderebbe le proposte dai gruppi selezionati lo scorso mese come possibili partner, sui quali verrà fatta un’ulteriore scrematura. Il consorzio che sembra in pole position è quello formato da Bain-Capital e Advent, cordata alla quale nelle ultime ore si è aggiunto il gruppo Fsi, guidato da Maurizio Tamagnini e attivo negli investimenti di medio-lungo termine in aziende strategiche. I fondi Bain e Advent (affiancati dall’advisor Citi) hanno una lunga esperienza nel settore dei pagamenti: in Italia hanno costituito e poi quotato una piattaforma come Nexi (pretendente alle nozze con Sia) e, all’estero, hanno realizzato un gruppo dall’unione della danese Nets (a propria volta controllata di Hellman & Friedman) e della tedesca Concardis, controllata proprio di Bain and Advent.
Anche gli altri fondi in gara hanno comunque una forte esperienza nel settore. Assai attivo sulla transazione è anche Warburg Pincus, che a propria volta è affiancato da Neuberger Berman. Completa il campo dei pretendenti Partners Group, mentre secondo alcuni rumors il fondo internazionale Apax sarebbe ormai assai tiepido sul dossier.
L’obiettivo di Atlantia sarebbe quello di cedere una corposa minoranza (una quota anche superiore al 40%) a un soggetto finanziario capace non soltanto di aiutare Telepass a crescere, ma anche di portare know how e capacità tecnologiche per lo sviluppo.
L’identikit è quindi quello di un socio attivo nei pagamenti digitali, a partire dai servizi di mobilità e da quelli nel settore assicurativo. Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire a Telepass di sviluppare ulteriormente la piattaforma ben oltre i caselli autostradali dove è nata.
Ovviamente altra variabile fondamentale sarà il prezzo. Atlantia avrebbe una valutazione della controllata di circa 2 miliardi. Restano da capire gli effetti sul giro d’affari di Telepass a causa della pandemia: conseguenze che tuttavia non sembrerebbero elevate, visto che Telepass si basa su abbonamenti.
Ma come ulteriore variabile, secondo alcuni addetti ai lavori, ci sarebbe la possibile concorrenza nel settore di alcuni soggetti che si stanno affacciando sul mercato dei pedaggi, come ad esempio alcuni gruppi assicurativi come Unipol.