Il responsabile dell’Agenzia delle Entrate brasiliana, Robinson Barreirinhas, ha dichiarato ieri che le prove di riciclaggio di denaro potrebbero indurre il Paese a riconsiderare l’obbligo per le società FinTech di dichiarare i valori delle transazioni. Lo scorso anno, dopo le reazioni negative dell’opinione pubblica, il Brasile ha sospeso le discussioni su questa proposta.
Tuttavia, nelle ultime ore, Barreirinhas ha dichiarato durante un’audizione al Senato che, secondo il rapporto, ci sono indizi che alcune FinTech meno note vengano utilizzate per il riciclaggio di denaro a causa della facilità di apertura dei conti.
A settembre, l’agenzia delle entrate tributarie brasiliana ha emanato una norma che imponeva alle società FinTech di iniziare a segnalare le transazioni alle autorità fiscali a partire da gennaio, comprese quelle effettuate tramite il sistema di pagamenti istantanei del Paese, Pix. Tuttavia, come si legge su pymnts.com, il governo ha sospeso la norma a metà gennaio a causa di un calo di popolarità nei sondaggi d’opinione, si legge nel rapporto. Secondo il rapporto, gli oppositori della misura sostenevano che essa mirava a tassare i lavoratori.