Il Fondo per la Repubblica Digitale, il partenariato pubblico privato che coinvolge le Fondazioni di origine bancaria, ha definito il Piano Strategico per il biennio 2025-2026, proseguendo nella sua mission che prevede interventi mirati per la crescita delle competenze digitali e l’inclusione. Nonostante la rimodulazione delle risorse a disposizione, come da legge di Bilancio per il 2025, il Fondo mette in campo, per il biennio ’25-’26, cento milioni.
Il nuovo piano mira a finanziare un numero ridotto di progetti, di maggiori dimensioni sia in termini di risorse economiche assegnate, di beneficiari raggiunti e di raggruppamenti proponenti al fine di testare la tenuta di tali progetti su un raggio d’azione più ampio e consegnare al decisore pubblico le migliori pratiche in termini di efficacia e impatto generato. Con riferimento alla dotazione complessiva di cento milioni, vengono stanziati in totale circa ottantacinque milioni per irrobustire i bandi Futura, Onlife, Prospettive, Polaris e Digitale sociale. Daria Perrotta, Ragioniere generale dello Stato e Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, commenta che il nuovo piano è riuscito a confermare l’impegno a garantire “la continuità operativa e l’efficacia delle proprie attività, nel perseguimento degli obiettivi strategici prefissati. Un approccio che testimonia la solidità del lavoro svolto e la volontà di proseguire nel processo di accrescimento delle competenze nella transizione digitale. In tale contesto, la sinergia tra Governo e Fondazioni di origine bancaria può svolgere un ruolo centrale nel promuovere iniziative per lo sviluppo del Paese“.
Con l’approvazione del Piano strategico, commenta il presidente di Acri Giovanni Azzone, “il Fondo per la Repubblica Digitale consolida ulteriormente la sua azione per favorire l’accesso alle nuove competenze digitali da parte di un ampio numero di italiani, che rischiano di essere esclusi dalla transizione digitale in corso. L’ampliamento delle sperimentazioni positive del primo triennio di attività e le nuove linee di intervento delineate dal Comitato di indirizzo strategico per il prossimo biennio contribuiranno a estendere l’impatto delle iniziative del Fondo“.
Azzone, fautore del Fondo assieme al suo predecessore alla guida della Fondazione Cariplo Giovanni Fosti, ricorda che “l’introduzione della possibilità di cofinanziamento, già sperimentata con successo dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, potrà generare un ulteriore effetto leva in termini di risorse disponibili e, soprattutto, favorire il coinvolgimento di altri attori del Paese in questa vasta operazione di contrasto alle nuove disuguaglianze, di cui le Fondazioni di origine bancaria sono convintamente tra i principali promotori“.