Detassare il risparmio privato per incentivare investimenti in innovazione made in Italy, detassare l’investimento delle piccole e medie imprese nell’acquisto di strumenti di AI e per la formazione dei dipendenti, snellire e velocizzare i processi burocratici anche nell’entrata in vigore di atti e regolamenti. Sono le tre proposte avanzate dal direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale Mario Nobile, intervenuto alla Camera al convegno ‘Intelligenza artificiale – Nuove sfide: dalla ricerca avanzata in Medicina, alla Cybersecurity, all’Art & Humanities’, introdotto dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulé.
“Il problema delle risorse da investire nell’Intelligenza Artificiale va affrontato rapidamente – ha premesso – A fronte di un flusso annuale di risparmio privato pari a 400 miliardi, potremmo pensare di ridurre la tassazione su questi denari facendo in modo che non vengano investiti all’estero ma nelle nostre università, negli spin off e nelle start up. Questo punto va affrontato in un tempo drammaticamente veloce. Il secondo aspetto è proteggere le piccole medie imprese che non sanno usare un chatbot e che si trovano a competere su un mercato dove già oggi, nel resto del mondo, questi strumenti sono in uso. La mia proposta è detassare l’investimento della pmi per comprare strumenti e formare i dipendenti“.
“Terzo e ultimo tema – ha detto ancora Nobile – è quello della sovra-regolazione europea. Basti pensare che l’AI Act concepito nel 2021 dispiegherà i suoi effetti nel 2026: in cinque anni è cambiato tutto dal punto di vista tecnologico e lo stesso vale per il disegno di legge sull’Intelligenza artificiale approvato dal Governo ad aprile 2024 ma ancora all’esame del Senato“.