I prezzi delle case sono aumentati in Europa, nell’arco di 10 anni, del 48%. La crescita maggiore è stata registrata in Ungheria, dove sono cresciuti del 173%, mentre il dato più basso è stato in Finlandia con appena il 5%. In Italia, dal 2015 al 2023, il rincaro è stato comunque significativo, sebbene più basso rispetto agli altri, con una percentuale che si è fermata all’8,3%.
A raccontare il quadro che si registra nel territorio europeo il servizio realizzato nell’ambito del progetto Pulse. A determinare i rincari sono stati alcuni aspetti che vanno dall’aumento dei costi di costruzione a quello dei tassi ipotecari. C’è poi un altro aspetto che riguarda la “diminuzione delle costruzioni che ha limitato l’offerta e l’aumento dell’acquisto di immobili come investimento per generare un reddito aggiuntivo”.
Negli ultimi anni, i costi di costruzione sono diventati un fattore determinante nell’aumento dei prezzi delle nuove abitazioni in Spagna, spinti da eventi globali come la pandemia e la guerra in Ucraina. Secondo i dati della Confederacion Nacional de la Construccion (CNC), i costi di costruzione sono cresciuti di oltre il 25% tra il 2019 e il 2022, con picchi del 30% per alcune materie prime, come acciaio e cemento, a causa delle interruzioni delle catene di approvvigionamento e dell’aumento dei prezzi energetici.
Questi rincari hanno avuto un impatto diretto sui costi complessivi dei progetti edilizi. “Se da un lato alcuni costruttori hanno ridotto i propri margini per contenere i prezzi – ricostruisce il servizio – dall’altro la maggior parte del peso economico è stata trasferita ai compratori. Questo fenomeno si inserisce in un contesto di scarsità di nuove abitazioni disponibili sul mercato: l’offerta di case di nuova costruzione e’ scesa di circa il 20% rispetto al 2018, aggravando ulteriormente la pressione sui prezzi“.