“Secondo la Banca Mondiale, l’80% della ricchezza delle Nazioni più avanzate è rappresentata dal sapere. In questo scenario, le materie Stem stanno assumendo un ruolo sempre più determinante e offrono grandi opportunità e prospettive. Purtroppo, in Italia gli indicatori descrivono un disallineamento tra domanda e offerta. Per l’Istat solo un quarto dei laureati italiani tra i 25 e i 34 anni ha studiato materie Stem, e le imprese italiane dichiarano di avere difficoltà a trovare profili professionali con preparazione in queste discipline. Il Governo è determinato ad invertire questa tendenza e ha già compiuto i primi passi in questa direzione“.
Così la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione rilasciata in occasione della Settimana nazionale delle discipline Stem.
“Mi riferisco, ad esempio, alla riforma dell’istruzione tecnico-professionale per creare un collegamento stabile e strutturale tra i percorsi dell’istruzione tecnica e professionale, gli Its e le filiere produttive; all’istituzione del Liceo del Made in Italy che abbraccia materie umanistiche e materie Stem; agli incentivi per favorire l’assunzione in azienda dei titolari di contratti di ricerca e ricercatori o alle risorse stanziate per l’orientamento e il piano lauree scientifiche. C’è ancora molto lavoro da fare, ma siamo convinti che il cammino intrapreso sia quello giusto“.