Dichiarazione dei redditi: croce e delizia dei contribuenti. Chi ha investito in criptovalute si chiede se e come deve denunciare i beni in possesso. Per gli investitori privati e per quelli istituzionali sono previsti percorsi differenti.
Lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate sotto il profilo fiscale ha assimilato le monete digitali alle valute estere. Quest’anno poco o nulla è cambiato poiché nell’ordinamento giuridico non è stata ancora introdotta una legislazione ad hoc. Regolamentazione che, peraltro, porterebbe benefici soprattutto allo Stato. Secondo l’Agenzia i capisaldi sono due: le imposte si pagano soltanto sulle eventuali plusvalenze e i privati cittadini devono pagare le imposte, sempre sulle plusvalenze, soltanto a determinate condizioni.
Per mettere ordine e individuare modelli applicabili anche in Italia dobbiamo volgere lo sguardo all’estero.
Negli Stati Uniti Jake Benson, fondatore e CEO di Libra, ha costruito il primo calcolatore delle imposte sulle criptovalute, uno strumento ideato soprattutto per i privati.
Al contrario il tool di calcolo contabile e fiscale progettato da Ernst & Young, network mondiale di consulenza, revisione contabile e fiscalità, si rivolge in particolar modo ai soggetti istituzionali. L’EY Crypto-Asset Accounting and Tax (CAAT), questo il suo nome, agevola notevolmente il digital asset management: registra le transazioni in criptovaluta di quasi tutti i principali exchange, consolida i dati e redige automaticamente i moduli necessari, incluse le dichiarazioni dei redditi da presentare alle autorità di controllo. La sfida lanciata da Ernst & Young è ambiziosa: «Guidare l’industria sulla scorta delle competenze in fatto di blockchain a livello globale». Il target di riferimento è composto dalle tante grandi società che hanno già previsto o che sono sul punto di offrire servizi basati sulle criptovalute e sulla blockchain. Senza dimenticare i clienti individuali che scambiano questi asset su scala ridotta. La semplificazione è un incentivo agli investimenti e a confermarlo è la crescita del numero di clienti che possiedono beni crittografici segnalata dall’azienda di consulenza. Quelli di Libra e di EY sono i due strumenti principali, ma non gli unici.
Il sistema fiscale è fin troppo articolato e confuso. La via maestra da seguire porta direttamente negli Stati Uniti e più precisamente in Ohio, dove le imprese possono pagare 23 differenti imposte accedendo a un portale online istituito appositamente dall’ufficio del tesoro locale. Semplificazione, trasparenza, disintermediazione. Il fisco si adegua alle regole della tecnologia finanziaria. A maggio la dichiarazione dei redditi non sarà più un incubo.