Il lockdown al quale sono costretti molti stati e città del mondo – in varie forme – sta portando ad un profondo stato di sofferenza le reti internet tanto che l’UE nei giorni scorsi aveva chiesto ai giganti dello streaming di ridurre la qualità dei loro video per occupare meno banda possibile. Per andare incontro a queste esigenze Whatsapp ha stabilito di ridurre la durata delle proprie storie da 30 a 15 secondi. Il primo Paese a sperimentare la novità è l’India con i suoi 1,4 miliardi di abitanti – e ora in molti ritengono inevitabile che possa estendersi anche ad altri mercati internazionali, trasformando quel piccolo ma significativo limite in un parametro globale. Almeno per il momento.
Lo stato di WhatsApp era stato introdotto nel 2017, un anno dopo il lancio della simile funzione all’interno di Instagram. Si possono condividere foto, video, gif, scritte nell’aggiornamento che scompare dopo 24 ore. Considerando l’uso massiccio della chat, dunque, si è scelto di ridurre il carico che grava sui server limitando la durata dei contenti. Si tratta di una limitazione contenuta, e che a molti passerà inosservata – per quanto gli stati di WhatsApp siano usati da oltre 500 milioni di utenti – ma che potrebbe aprire la strada ad altre scelte simili, in qualche maniera “di contenimento” della mole di informazioni scambiate da miliardi di utenti, da parte delle piattaforme più frequentate.
Una scelta di buon senso, tuttavia, volta a preservare la tenuta della rete internet sottoposta ad uno sforzo extra in questi giorni in cui si considera che il 40% della popolazione mondiale sia in quarantena e quasi costantemente collegata a internet, non solo per svago ma anche per lavoro.
In questa fase, internet è diventato ancora più di prima un bene di prima necessità e la sua tutela è un fattore prioritario per garantre anche una qualche forma di sfogo per i milioni di cittadini costretti a casa.