Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications rivela pattern comuni di polarizzazione politica online, evidenziando come l’ostilità tra gruppi politici opposti si traduca in interazioni più tossiche rispetto a quelle all’interno dello stesso gruppo. La ricerca, condotta da un team internazionale di scienziati sociali ed informatici, ha analizzato le interazioni su X (ex Twitter) in nove paesi (Canada, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti), mettendo in luce le dinamiche che caratterizzano la polarizzazione su scala globale.
Tra i principali risultati è emerso che le reti di interazione politica su X (ex Twitter) sono polarizzate strutturalmente lungo linee ideologiche (come sinistra e destra) in tutti i paesi analizzati. Le interazioni tra gruppi politici opposti risultano più tossiche rispetto a quelle tra membri dello stesso gruppo, confermando la presenza di una polarizzazione affettiva. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le interazioni tossiche ricevono in media meno engagement (come “like”) rispetto ai contenuti meno tossici. Questo studio rappresenta un passo avanti nella comprensione delle dinamiche globali della polarizzazione politica sui social media, sottolineando l’importanza di analizzare tali fenomeni in un contesto internazionale per sviluppare politiche informate ed interventi mirati.
Secondo Walter Quattrociocchi, coautore dell’articolo e direttore del Center for Data Science and Complexity for Society alla Sapienza Università di Roma: “La ricerca mette in evidenza come la polarizzazione politica non sia un fenomeno limitato a una singola nazione, ma presenti caratteristiche simili tra diverse culture e contesti nazionali. Comprendere questi pattern comuni è essenziale per poter pensare a soluzioni efficaci in grado di ridurre l’ostilità politica e promuovere un dialogo più costruttivo”.