I Zillennials, coloro che si trovano a cavallo tra la Generazione Z e i millennial più giovani, alimentano un cambiamento importante nelle abitudini bancarie, principalmente attraverso la tecnologia mobile, pur mantenendo i legami con le istituzioni finanziarie tradizionali.
Secondo un rapporto di intelligence di PYMNTS, intitolato “How Zillennials Are Driving Innovation in Financial Services”, questa generazione (che va dai 20 ai 30 anni) sta ridefinendo il suo stile di vita finanziario attraverso diverse fonti di reddito e un’ampia gamma di servizi finanziari. Il 68% degli zillennial guadagna uno stipendio, mentre il 22% integra il proprio reddito tramite lavoro autonomo e a cottimo. Questo approccio a doppio reddito consente al 77% dei componenti di questa generazione di risparmiare denaro nel mese precedente, ma hanno anche un notevole carico di debiti, con il 27% che detiene prestiti studenteschi e il 41% che ha saldi in sospeso sulle carte di credito.
L’approccio dei Zillennials al banking è caratterizzato da un ampio coinvolgimento con più istituti finanziari. In media, gestiscono nove conti diversi, il numero più alto tra tutte le coorti generazionali. Ciò include portafogli digitali, servizi BNPL e conti in criptovaluta, oltre ai conti tradizionali. Questo comportamento finanziario, dunque, indica un alto livello di attività.
Quando seleziona istituti finanziari, questa generazione dà priorità alla tecnologia e all’esperienza digitale rispetto a fattori tradizionali come la convenienza. Solo il 22% considera importante l’accessibilità.
Nonostante la loro reputazione di nativi digitali, i zillennials si affidano ancora molto alle banche tradizionali. Hanno il 23% di probabilità in più rispetto al consumatore medio di utilizzare le banche nazionali come principali istituzioni finanziarie. Solo il 16% degli loro opta per banche esclusivamente digitali, una cifra che rispecchia i loro coetanei della Gen Z e dei millennial, ma rimane superiore alla media del campione generale dell’11%.