L’influencer di Onlyfans chiamata “Mady Gio”, in alcune interviste rilasciate nel 2022, aveva annunciato di guadagnare oltre cento mila euro al mese. Al momento è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio per dichiarazione infedele in relazione proprio all’annualità 2022.
La contestazione è di oltre un milione e mezzo di euro di Irpef evasa, comprensivi di tassa etica, l’addizionale Irpef/Ires applicata ai ricavi da materiale pornografico, ma anche a trasmissioni e attività che fanno leva sull’ingenuità popolare. I finanzieri del Comando Provinciale di Varese, come si legge in una nota, hanno messo in risalto la platea dei digital content creator residenti nel territorio, censendo influencer e operatori del web e riscontrando, in alcuni casi, un giro di attività non coerenti con le dichiarazioni fiscali presentate.
È il caso di Mady Gio. L’influencer, “nonostante la grande disponibilità economica dimostrata e le dichiarazioni circa i propri compensi milionari”, ha dichiarato “poco più di cinquanta mila euro di ricavi”; mentre, dai dati raccolti grazie alla collaborazione della stessa piattaforma Onlyfans, con base a Londra, è emerso che i compensi elargiti all’influencer sono stati di circa un milione e mezzo negli anni 2021 e 2022.
All’inizio del 2022 la content creator ha, inoltre, spostato la residenza anagrafica in Svizzera per poter beneficiare di una tassazione favorevole, ma le verifiche fiscali hanno accertato la mancanza dei principali elementi di un’effettiva residenza fiscale oltre confine. Gli affetti, un conto corrente e il dominio web risultano tutti insistenti sul territorio italiano. Inoltre, l’influencer ha partecipato a numerose manifestazioni ed eventi fieristici nel territorio nazionale e a trasmissioni radiofoniche italiane; ha rilasciato interviste a diverse testate giornalistiche dalle quali è emersa “la necessità di sottrarre al fisco nazionale gli ingenti guadagni scaturiti dalla sua attività, nonostante in documenti ufficiali quali la richiesta di cittadinanza e l’atto di creazione di una società italiana la stessa abbia dichiarato di essere domiciliata sul territorio nazionale”.
Infine, Mady Gio “avrebbe dovuto dimostrare l’esistenza di un rapporto lavorativo a carattere continuativo, stipulato nello stesso Paese estero, ovvero l’esercizio di una qualunque attività economica con carattere di stabilità” che, invece, non è stata in grado di dimostrare.