Dopo sardine e polli ci mancavano le bufale. Un Paese che è uno zoo.
Diciamolo una volta per tutte: i pagamenti elettronici sono sicuri e non si tratta di controllo e tracciabilità come qualcuno vorrebbe far credere, ma di una filiera che sostiene un’intera economia che dà lavoro a migliaia di persone. Se non si capisce questo concetto rischiamo di tornare al medioevo. Ci pensate ad un’economia senza più i pagamenti elettronici e il loro apporto in termini di user experience? Tutto quello che oggi ci semplifica la vita sparirebbe in un attimo e non avremmo più la possibilità di godere di servizi ormai essenziali come, ad esempio, ricevere comodamente a casa dei mobili ordinati telefonicamente, prenotare una cena, ricevere medicinali e beni di prima necessità, il tutto con semplicità e sicurezza. I pagamenti elettronici abilitano e facilitano il nostro mondo, ma bisogna anche conoscerli per evitare di cadere nelle fake news.
Ci sono almeno tre motivi per cui questo pseudo-esperimento è a sua volta una truffa e una bufala.
Il primo riguarda il raggio d’azione in cui deve avvenire l’ipotetica truffa. Chi utilizza carte contactless, quando paga, deve adagiare il dispositivo sul lettore Pos. Nel caso di un tentativo di furto come quello documentato nel video, colui che maneggia il Pos mobile deve posizionarsi a una distanza minima di 3 cm dalla carta, un’operazione che non può passare del tutto inosservata.
Se al primo motivo di impedimento si può ovviare con la destrezza e l’abilità tipica di chi compie questi gesti specie nei luoghi più affollati, più difficile è superare il secondo che ha a che fare con il dispositivo usato per attuare il furto. Quest’ultimo infatti deve essere dotato di un sistema crittografico in grado di leggere e superare la crittografia posta sulla carta contactless dalla banca emittente. Operazione non certo semplice vista la quantità di carte attualmente utilizzate ognuna, potenzialmente, diversa dall’altra per la crittografia di protezione dei dati.
Terzo motivo di impedimento è la tracciabilità dei pagamenti che permetterebbe di risalire al truffatore, il quale, a sua volta si esporrebbe a un rischio notevole per un malloppo piuttosto contenuto.
Cosa fare in questi casi ? Due le soluzioni per gli utenti in possesso di carte contactless. La prima consiste nello schermare il portafoglio, non certo un’operazione comodissima. L’altra nell’abbinare all’utilizzo della carta, un’utenza telefonica che avvisa quando la carta stessa è utilizzata.
Se proprio dobbiamo individuare un sistema di pagamento che non offre sicurezza, parliamo del contante.
I contanti , infatti, hanno dei costi di gran lunga superiori a quelli della moneta elettronica sia in termini puramente economici sia in termini sociali.
Tralasciando, infatti, l’ormai nota cifra – ma non per questo trascurabile – dei 10 miliardi annui di gestione per i contanti, la loro presenza, stimata dal Cash Intensity Index 2019 in circa 205,7 miliardi, offre ghiotte opportunità per truffe, rapine, furti, assalti ai porta valori e molti altre situazioni di cui sono pieni quotidianamente i giornali. E’ evidente che ridurre la cartamoneta vuol dire automaticamente ridurre questi rischi. E semplificare, di molto, le nostre attività quotidiane. Stop con le file ai bancomat, con i portafogli gonfi nelle tasche dei pantaloni, con le quotidiane ricerche di spiccioli, con la domanda che tutti ancora ci facciamo ogni giorno: ‘hai preso i soldi per….?
Inoltre, la massiccia presenza di contanti ha evidenti costi sociali che riguardano tanto il mondo del lavoro che quello della piccola criminalità coinvolta, ad esempio, nello spaccio di droga.
Per quanto riguarda la contraffazione del contante, solo nell’ultimo semestre del 2019 Bankitalia ha individuato e ritirato dalla circolazione 46.470 banconote false, una cifra si ridotta rispetto al passato ma comunque piuttosto elevata e che ha creato un danno all’economia reale che sarebbe stato evitato completamente in presenza di pagamenti con sistemi evoluti.
Spesso ed erroneamente, infine, la moneta elettronica è associata al concetto di controllo e tracciabilità. Tutte falsità. In presenza di una corretta educazione civica ai pagamenti e di una giusta cultura sociale tanto gli eccessivi controlli quanto i limiti sono del tutto inutili cosi come dimostra il fatto che molti dei paesi in cui non vi è un limite ai contanti, in Europa e non solo, Germania e Svezia in testa, hanno un livello di evasione fiscale del tutto trascurabile.