Il benessere aziendale è diventato sempre più un imperativo nel mondo degli affari. Non si può più trascurare o minimizzare. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano appena il 7% dei lavoratori si dichiara felice sul posto di lavoro. Il massimo storico dell’infelicità è stato raggiunto lo scorso giugno, subito dopo i livelli toccati durante la pandemia. Il settore più infelice? La sanità. Insoddisfazione e burnout le cause.
Una soglia molto bassa, eppure da tempo emergono studi che confermano quanto la felicità possa incidere nella produttività e longevità di un’azienda. A dimostrazione del fatto che un team felice e coinvolto permette di aumentare in media sia la produttività che la retention del personale. Non bastano più quindi sicurezza e stabilità finanziaria come elementi fondanti per scegliere di lavorare per una determinata azienda, ma nella scala dei valori ora contano anche il benessere e il coinvolgimento.
L’ultima indagine statistica realizzata da Gallup, società americana specializzata in sondaggi d’opinione, afferma che gli italiani sono gli ultimi in Europa per il coinvolgimento sul lavoro. Secondo gli intervistati in Italia si lavora troppo e male. Solo il 5% dei lavoratori si sentirebbe coinvolto nelle attività svolte.
La vita è frenetica e le richieste continuano ad aumentare. A volte la routine lavorativa e la mancanza di approcci innovativi minano il benessere in azienda. Anche per questo motivo negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’adozione massiva di forme di lavoro ibrido, richiesta a gran voce dagli stessi lavoratori. Se ciò da un lato ha contribuito ad accrescere i tassi di soddisfazione e benessere personale, ha anche reso necessario organizzare con più regolarità meetup lavorativi di team per evitare l’insorgere di senso di alienazione e isolamento ed aumentare i livelli di engagement interni.
Se non gestiti in modo efficiente, però, questi eventi di team possono rappresentare un’arma a doppio taglio, implicando costi elevati per l’azienda dovuti a uno spreco di risorse e tempo prezioso per le persone impiegate nel processo organizzativo.
Fortunatamente, ci sono alcuni modi per intervenire e seguire questa tendenza. Per rispondere a questa esigenza, SMACE, acronimo di Smart Work in a Smart Place, grazie alla sua piattaforma, punta a semplificare questi processi fornendo alle aziende luoghi e modalità per fare riunioni e viaggi di lavoro smart e di valore per tutti.
“Il benessere dei lavoratori è un tema sempre più centrale per aziende di ogni settore e dimensione. Il recente fenomeno della ‘great resignation’ è anche figlio di una scarsa attenzione verso attività che accrescono la felicità delle persone in azienda: solo nel 2022 sono state registrate 1,7 milioni di dimissioni volontarie (+22% rispetto al 2021); ora come non mai è necessario motivare i propri talenti e adottare soluzioni efficaci, abbracciando poche e semplici regole per risolvere questo problema. Come ad esempio il saper organizzare efficacemente e con più regolarità meetup lavorativi di team, che incrementino in modo drastico l’efficienza di questi eventi, rendendoli più produttivi e smart”. Spiegano Andrea Droghetti e Marta Romero, co-founder di SMACE.