La digitalizzazione dei dati e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale giocano un ruolo fondamentale nell’attuale panorama sanitario e socio-sanitario. In un contesto caratterizzato da sfide complesse – dall’invecchiamento della popolazione all’aumento dell’aspettativa di vita e alla conseguente crescita delle condizioni multi-croniche e di fragilità – il miglioramento dei processi di raccolta e analisi di dati strategici, l’uso dei device e delle nuove tecnologie, consentono una più efficace programmazione e una maggiore efficienza nella prevenzione e nella cura. Le aziende, pubbliche o private, che operano nel settore scontano oggi un delicato problema di reperibilità di risorse e di competenze in grado di affrontare la domanda di servizi nelle loro strutture. La formazione del personale che opera in queste strutture sui temi delle tecnologie, sulle metodologie innovative applicate oggi al settore diventa fondamentale per colmare quel gap di competenze tecniche e digitali soprattutto in ambito socio-sanitario e di cura della persona. Migliorare le skill degli operatori vuol dire migliorare il rapporto fra operatore e servizio: come potrà cambiare il rapporto di cura potranno cambiare i servizi offerti dalle aziende.
È tenendo conto di tutti questi aspetti che oggi, nella sede di Valore Italia a MIND – Milano Innovation District, l’Area Specialistica Sanità di Umana, Umana Forma e U.Form hanno presentato il primo “Percorso per la digitalizzazione del Case Management”. Un programma unico nel suo genere, che nei prossimi mesi contribuirà a promuovere un’alfabetizzazione continua nella gestione dei rapporti digitali tra tutti gli attori coinvolti nell’ambito sanitario e socio-sanitario.
“Questo progetto formativo nasce dalla collaborazione e integrazione di tre aree specialistiche di Umana: l’Area Sanità, l’Area ICT e l’Area Servizi alla persona – spiega Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana – e non a caso viene presentato oggi a Milano al MIND, un luogo nel quale si contaminano i saperi e gravitano aziende del settore farmaceutico, sanitario, di ricerca, di servizi e di innovazione tecnologica. Qui ha preso sede anche la Scuola di Restauro di Botticino, promossa da ENAIP Lombardia e da Umana. Oggi il restauratore è un mix di competenza. Si occupa di arte e cultura, ma è anche un chimico, un esperto di scienza dei materiali, usa la tecnologia. Umanista, ma con una formazione variegata. Il restauratore lavora con la scienza per curare, e spesso prevenire, i danni del tempo. Il parallelismo con il mondo sanitario e socio-sanitario è chiaro e rappresenta proprio il senso di questo progetto. La componente umana rimane fondamentale per questi operatori, ma non possono non confrontarsi con la tecnologia e con le innovazioni digitali che sono avvenute e che ci circondano. Il nostro nuovo programma formativo è il risultato di un attento ascolto delle esigenze delle imprese del settore. È una sfida che Umana, Umana Forma e U.Form, insieme alle aziende che entreranno a far parte del progetto, hanno accolto con determinazione. Il forte cambiamento che ha coinvolto le strutture e i loro processi organizzativi ha spesso necessità di una forte alfabetizzazione degli operatori che svolgono i servizi. L’incidenza del fattore demografico nella società, ci pone di fronte all’esigenza sempre più forte di cura delle persone e dunque si amplificherà anche la necessità di operatori che sarà sempre più difficile da reperire. La tecnologia e la digitalizzazione, in tutte le loro forme, potrebbe essere un forte aiuto alle aziende poter rispondere alle persone in maniera più efficace, sempre nell’ottica di implementare i loro servizi. Queste le logiche di questo percorso formativo, al quale ne succederanno altri. Un investimento in formazione da parte delle aziende del settore, anche nell’ottica di attrarre nuove professionalità o formare quelle già in forza, diventando anche più attrattivi verso l’esterno”.
Durante l’incontro in MIND, oltre a Giuseppe Venier, sono intervenuti: Massimo Campedelli, responsabile scientifico del corso; e Bruno Vitale, responsabile Area Specialistica Sanità di Umana.
Il percorso formativo prevede il coinvolgimento delle figure che già operano nei servizi socio-sanitari residenziali, semiresidenziali e domiciliari. Approfondirà temi cruciali come la gestione aziendale, la digitalizzazione della relazione con i pazienti, il diritto e la cura digitale. Saranno affrontati anche argomenti delicati come la privacy nella raccolta e condivisione dei dati sanitari e l’interoperabilità dei sistemi informatici come elemento chiave per garantire un flusso efficiente e sicuro delle informazioni.
Nello specifico, il programma permetterà di conoscere le principali soluzioni digitali offerte da piattaforme, app, smartwatch e smartphone per la gestione dei servizi territoriali; oltre agli ecosistemi digitali avanzati, all’impiego dell’intelligenza artificiale per diagnosi, monitoraggio e follow-up e agli ausili assistenziali e terapeutici, come la cartella informatizzata, utilizzabili dai professionisti per l’esecuzione dei piani assistenziali. La proposta formativa prevede moduli di lezioni frontali, esercitazioni pratiche e presentazioni di casi concreti.
Il percorso formativo prevede anche l’avvio di un comitato scientifico permanente che coinvolgerà i docenti e tutti gli stakeholder. Una faculty che consentirà di attualizzare l’offerta formativa attraverso l’aggiornamento costante sulle innovazioni apportate dalle nuove tecnologie e dall’avvento dell’intelligenza artificiale sulle procedure e la gestione dei dati nell’ambito sanitario e socio-sanitario.