Apple è sotto accusa dal 2019: l’Antitrust europeo la vuole costringere ad aprire l’accesso al chip NFC degli iPhone per i pagamenti elettronici contactless con app di terze parti.
Dopo aver costretto Apple ad adottare la porta USB-C per la ricarica di iPhone e iPad, ora l’Unione Europea sta per assestare un altro duro colpo al gigante di Cupertino. Questa volta si tratta dei pagamenti contactless con iPhone, tramite il chip NFC: addio “semi” monopolio di Apple Pay.
Apple “anticompetitiva” sui pagamenti
Dal 2019 l’Antitrust europeo torchia Apple perché l’accusa di adottare un comportamento anticompetitivo nei confronti delle altre aziende che sviluppano sistemi di pagamento contactless tramite smartphone.
Secondo molte banche e società fintech ascoltate dalle autorità europee, infatti, Apple imporrebbe talmente tanti limiti tecnici all’uso del chip NFC degli iPhone da rendere praticamente impossibile un pagamento senza passare da Apple Pay.
Come sempre Apple ha sostenuto la tesi che le limitazioni all’uso dell’NFC derivano da ragioni di sicurezza, assolutamente da non sottovalutare quando si gestiscono i dati delle carte di credito e dei conti in banca.
Secondo Margrethe Vestager, il Commissario europeo per la concorrenza, in realtà si tratterebbe di una scusa: Apple limiterebbe l’accesso al chip NFC solo per restare l’unico gestore dei dati dei pagamenti degli utenti iPhone, mentre altre aziende (come Google e Samsung) non lo fanno e ciò non causa alcun problema di sicurezza.
Apple si arrende alla UE, di nuovo
Secondo quanto appreso e riportato da Reuters, Apple avrebbe deciso di assecondare le richieste dell’Unione Europea per chiudere la questione dei pagamenti contactless.
La mela morsicata avrebbe accettato di permettere ad app di terze parti di usare chip NFC degli iPhone per i pagamenti elettronici, anche se l’agenzia di stampa non ci dice ulteriori dettagli in merito. Non sappiamo, ad esempio, se sarà un accesso completo o parziale né, soprattutto, se questa svolta avverrà a breve o in futuro.
La decisione di Apple è certamente dovuta alla presa di coscienza, a Cupertino, che l’aria è cambiata, a Bruxelles. Con l’approvazione e l’entrata in vigore delle due direttive europee Digital Services Act (DSA) e Digital Markets Act (DMA), infatti, la UE è entrata a gamba tesa nei rapporti tra i colossi del digitale e i loro utenti.
Apple, come Google, Microsoft, Amazon e le altre big tech, deve adesso scegliere tra aprire il proprio ecosistema, fino ad oggi blindato in nome della sicurezza, o subire pesantissime multe da parte delle autorità europee. La scelta di sbloccare l’NFC per le app di terze parti è il secondo passo indietro di Apple dopo quello sull’USB, ma non sarà di certo l’ultimo.