Intervenuto al convegno: “Semplificazione normativa tra presente e futuro” presso Palazzo Wedekind a Roma, promosso dal ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha offerto ai presenti una affascinante spaccato dell’importanza strategica della semplificazione con al centro il cittadino. Nel suo intervento, che ha spaziato dalla giustizia all’ambiente, il ministro Tajani ha posto anche l’accento sul ruolo dell’intelligenza artificiale.
“L’intelligenza artificiale è uno strumento utilissimo ma che ha limiti etici e morali. Non possiamo pensare di costruire l’uomo artificiale perché è contro il nostro modello di società che vede al centro la persona, non la macchina. La macchina deve servire alla persona. E quindi tutto ciò che può essere utilizzato come strumento al servizio dell’uomo bisogna utilizzarlo, per la scienza, per la ricerca, ma guai a pensare che l’uomo scompare anche dalla catena di montaggio in fabbrica e dal posto di lavoro perché c’è l’intelligenza artificiale, perché nessuno può sostituirsi all’uomo visto che non è fatto soltanto delle cose che l’intelligenza artificiale può copiare. L’intelligenza artificiale non ha l’anima, a differenza dell’essere umano non è eterna. Non possiamo pensare di sostituire l’eterno con il temporaneo, non possiamo pensare che qualcosa che nasce e durerà per sempre possa essere sostituito da qualcosa che nasce e che durerà a termine. Anche qui ci devono essere delle regole morali, anche per la tutela del lavoro e tutela sociale perché noi non siamo nati per vivere da soli ma siamo parte di una società e la politica ha il dovere di tutelare il lavoro perché è il lavoro che rende libero l’uomo.”
“Cancellare, modificare, migliorare gli strumenti al servizio del cittadino è giustissimo, quello è l’obbiettivo: non deificare l’intelligenza artificiale. È un fatto positivo se messa al servizio, non se noi siamo al servizio dell’intelligenza artificiale. Non è sempre facile ma noi ci crediamo, e la cosa più importante è crederci. Abbiamo ottenuto tanti risultati perché siamo stati qui a combattere. La politica deve essere servizio.”