Piero Cipollone è membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. La commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo ha espresso parere favorevole alla nomina, con 30 voti favorevoli, tre voti contrari e due astenuti. Cipollone sostituirà Fabio Panetta, nominato governatore della Banca d’Italia, il cui mandato nel Comitato esecutivo della Bce scadrà il 31 ottobre.
Durante l’audizione in Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo, Cipollone aveva dichiarato che il suo impegno come membro del board sarebbe stato quello di “servire l’Europa garantendo che la Bce raggiunga il suo obiettivo primario”, ovvero “la stabilità dei prezzi” e una “crescita sostenibile tramite il contributo della politica monetaria”.
Subito dopo anche quello di finalizzare la creazione di una valuta digitale europea. La Bce “è pronta ad attuare soluzioni” per l’euro digitale “che rispettino la privacy dei pagamenti allo steso livello garantito dall’attuale sistema dei pagamenti”. Per questo “attuerà soluzioni compatibili con la proposta legislativa che dipende anche dal Parlamento”.
L’euro digitale, ha precisato Cipollone, “è un’impresa totalmente nuova” e “l’Europa è pioniera nell’analizzare questa potenziale forma di denaro pubblico, ma è naturale che sollevi preoccupazioni, interrogativi e riserve. è necessario prendere sul serio tutte le preoccupazioni e riflettere su queste ci consente di elaborare politiche migliori e agire di conseguenza. Una delle preoccupazioni principali riguarda la privacy e vi garantisco che ci stiamo lavorando“.
Cipollone ha poi aggiunto che si impegnerà “anche per garantire che la Bce abbia gli strumenti per gestire e affrontare un mondo in continua evoluzione: dalla digitalizzazione dei pagamenti, al cambiamento climatico alla frammentazione dell’economia globale“. La Bce, ha proseguito, “dovrà essere in grado di adeguarsi continuamente e trasformarsi come istituzione. Mi impegno a garantire che le diverse voci all’interno e fuori dalla Bce ricevano ascolto. Ascoltare l’ampio spettro di opinioni rende le politiche di un’istituzione più robuste”