di Francesco Marinuzzi
Introduzione
Era il 1492 quando Cristoforo Colombo scoprì il “nuovo mondo” dando inizio all’era moderna. Prima erano stati fatti molti viaggi e tentativi ma lui fu il primo a riuscire a superare tutto l’atlantico e ad approdare nelle Americhe. Seguirono poi tutta una serie di viaggi e di spedizioni di colonizzazioni che portarono lo spirito del mondo dal vecchio continente al nuovo in una corrispondenza di genti, di lingue e di culture che rendeva indifferente la massa d’acqua frapposta ma rilevante soltanto la latitudine. La Gran Bretagna si mappò sul continente nord (Usa e Canada), Olanda e Francia in alcune isole centrali dei caraibi, la Spagna nel Messico e parte dell’America del Sud, il Portogallo nel Brasile ed infine anche l’Italia, parzialmente, nell’Argentina. Di poi, continuando la sua corsa verso l’oriente, lo spirito ha acceso il Giappone, la Cina e l’India fino a tornare nella natia Europa dandoci l’attuale mondo globale interconnesso dove in pochi secondi tutte le informazioni fluiscono liberamente da ogni luogo.
Oggi un “nuovo mondo” sta per essere svelato portando con sé significativi cambiamenti e nuove opportunità per tutti coloro che saranno in grado di viverlo e comprenderlo. Come il mondo di Colombo apparse dopo un lungo e periglioso viaggio per mare questo nuovo mondo si sta svelando dopo una lunga serie di innovazioni digitali.
Dal 1968 ci sono stati continui e progressivi aumenti esponenziali delle capacità dei sistemi sia di elaborazione e memorizzazione, sia di trasmissione e condivisione delle informazioni.
Qualche bagliore in lontananza lo abbiamo già visto con gli Hololens o i carton box cosi come tante caravelle e navigli di nobili casati son naufragati alle prime tempeste. Qualche anno fa sembrava che tutti noi avremmo indossato i famosi occhiali di realtà aumentata oppure ancora oggi abbiamo spesso mal di testa e disagio in alcune applicazioni con casco o visore di realtà virtuale. Ma perché possiamo iniziare a vedere e camminare del nuovo mondo serve ancora molto poco perché stanno maturando gli ultimi tasselli sia tecnologici sia culturali.
La tecnologia ridefinisce ciò che per noi tradizionalmente esiste
Il concetto di esistente è legato spesso ai nostri principali sensi quali la vista, l’udito e il tatto. Qualcosa che tocchiamo, vediamo o ascoltiamo esiste per definizione cosi come caro a San Tommaso.
Pertanto, la nascita e l’esistenza di un nuovo mondo che appaia reale in quanto percepito veramente, passa per un hackeraggio dei sensi suddetti in un inganno così perfetto da rendere la finzione reale.
A tal fine risulta necessaria una notevole capacità sia di elaborazione, sia di trasmissione ed una quasi infinita reattività (bassa latenza) in modo da inseguire ed allinearsi in tempo immediato ad ogni movimento della testa, delle mani o degli occhi. Ad esempio, una finestra sulla baia esiste per noi ed è diversa da un quadro di una baia perché non appena cambiamo la nostra posizione o cambia la luce interna od esterna o semplicemente il tempo cambia coerentemente ed immediatamente tutto il contenuto del quadro che deve avere una risoluzione tale da sembrare più vero del vero come negli ultimi schermi 8k. Per questo è fondamentale avere nelle trasmissioni sia la latenza quasi a zero sia una notevolissima capacità di banda, tutte caratteristiche tipiche del 5G. Ma non è tutto. La forte connettività rende la rete il computer stesso e permette ed abilita tutta una serie di elaborazioni in cloud che rivoluzionano i rapporti di costo/beneficio e la facile accessibilità a soluzioni di intelligenza artificiale specifiche e verticali sia in modalità learning o sensing sia acting.
Se dovessimo trovare una innovazione tecnologica precedente similare, anche se in scala molto ma molto più ridotta, che ha aperto a tutto un nuovo mondo di significato e finzione pieno di emozioni e di passioni dobbiamo tornare indietro alla fine dell’ottocento e all’invenzione del cinema. Grazie alla capacità di riprodurre più di 30 immagini simili al secondo, infatti, si riuscì ad ingannare il cervello grazie alla latenza dell’occhio e a dare una sensazione effettiva di movimento in tempo reale.
Allo stesso modo, oggi, il 5G con la sua latenza quasi zero e capacità di trasmissione dati elevatissima permette di rendere immersiva l’esperienza virtuale e di arricchire completamente la fruizione della realtà tradizionale con infiniti contenuti vivi ed interattivi in dialettica fra loro o con lo stato dell’osservatore, sia fisico che concettuale in modo da creare nuovi scenari d’uso e di fruizione dei servizi e dei prodotti reali o virtuali che siano.
Il 5G e le sue caratteristiche tecnologiche
La nuova tecnologia del 5G, a differenza delle generazioni precedenti, permette di superare tutta una serie di limiti strutturali e legati ai sistemi di telecomunicazione tradizionali cosi come l’avvento delle macchine virtuali ha ridefinito il mondo dei sistemi e del cloud permettendo una flessibilità e capacità di adattamento al carico prima impensabile. Con il 5G tutta una serie di parametri caratteristici della trasmissione e del protocollo possono essere definiti dinamicamente via software per ottimizzare le capacità dei canali a disposizione e il risultato complessivo. Vengono tipicamente utilizzati, infatti, i termini di DSA per rappresentare l’accesso dinamico allo spettro e di SDR per Software defined Radio o di Cognitive Radio a conferma del concetto suddetto. La rete da realtà passiva e predefinita in sede di pianificazione diventa dinamica, ubiqua, variabile e flessibile nello spettro, nei protocolli e nelle capacità trasmissive. In questo senso il 5G che segue il 4G il Wifi, il wimax e gli altri standard rappresenta più una sintesi dinamica di tutti questi piuttosto che un mero superamento. La sua capacità di banda è tale da poter costituire, anche, una valida soluzione per il famoso ultimo miglio.
La realtà aumentata e la realtà virtuale
Questa nuova tecnologia rappresenta la capacità di sovrapporre contenuti digitali alla visualizzazione del mondo reale tramite opportuni schermi, lenti o dispositivi. Considerando l’angolo di visione più il dispositivo è lontano dall’occhio e maggiore deve esser la sua dimensione. Di contro si sta già lavorando per delle lenti a contatto avveniristiche che possono includere i contenuti direttamente sulla retina dell’occhio con un impatto quasi zero sulle mani e sul viso. Attualmente le applicazioni più mature richiedono uno schermo tipicamente di un tablet o di un telefonino e questo non le rende ancora esperienze immersive e coinvolgenti ma i tasselli stanno per esser completati velocemente. Ad esempio, proprio recentemente il nuovo sistema operativo della Apple ha incluso finalmente un nuovo standard universale per gli oggetti di realtà aumentata, definito insieme ad Adobe e Pixar denominato USDZ capitalizzando l’acquisizione passata di aziende leader di realtà aumentata che, illo tempore, generò una discontinuità e uno smarrimento sul mercato. Questo nuovo standard apre un immenso mercato per la produzione, gestione e manutenzione di oggetti 3D che possono essere tutti agevolmente collocati nello spazio e liberamente fruiti da tutti senza la necessità di specifiche APP o installazioni preventive. Ciò che prima richiedeva progetti, sviluppi e test ora è diventato quasi immediato. Se poi a questa tecnologia si associa quella del rilievo fotogrammetrico o per nuvola di punti delle superfici e degli oggetti 3D il cerchio si chiude. Grazie a due telecamere può essere simulata la visione prospettica e con solo 50 foto può essere riprodotta con sufficiente verosimiglianza qualsiasi faccia umana in 3D. Di poi grazie ai motori hardware di machine learning che permettono miliardi di miliardi di operazioni al secondo e che stanno popolando sempre più i telefonini e i tablet, gli applicativi possono apprendere velocemente come animare i rilievi statici e creare dei meme del tutto realistici in grado di parlare e di interagire con dettagli e sfumature tipicamente umane. Da questo punto di vista, probabilmente l’avvento degli schermi curvi ad alta risoluzione rappresenterà un milestone fondamentale che potrà portare alla piena maturità questo settore nel giro di 3 anni.
L’impatto sulle aziende e sulla società
Questo nuovo mondo apparterrà e sarà conquistato più dai nuovi coloni coraggiosi e fiduciosi in grado di muoversi da subito e con tempismo che dagli scienziati e dagli intellettuali frenati dai mille dubbi ed ipotesi memori di un passato di prove ed errori fatti in una fase ancora di immaturità tecnologica.
Le aziende hanno ampi spazi di riprogettazione interna dei processi produttivi e di erogazione dei servizi mentre la società inesorabilmente sposterà sempre più il valore aggiunto nei beni immateriali. Le case e gli immobili potranno aumentare di valore, in futuro, più per i valori aggiunti immateriali legati alla presenza di contenuti di realtà aumentata nella precisa posizione che alla esposizione al sole o al panorama disponibile dai suoi balconi. In modo molto embrionale ma già significativo avere già oggi una palestra pokemon in casa rappresenta, per gli appassionati del gioco, una fortissima motivazione all’affitto o acquisto del bene. E gli stessi parchi, anche anonimi, possono esser animati e riempiti improvvisamente da centinaia di persone con semplici community day legati al gioco di realtà aumentata che danno senso e significato nel tempo a posti qualunque. Le persone potrebbero spostarsi sempre più per fruire questi nuovi contenuti paralleli del nuovo mondo augmented associato e dislocato nel mondo reale piuttosto che per la bellezza del posto in sé.
Di poi la disponibilità del 5G rende possibili ologrammi e possibilità di trasporto immediato fra posti territoriali predefiniti rendendo ancora più amico e caro il posto e il luogo cosi come attualmente fa facebook mettendo nelle pagine web le foto e le notizie dei nostri affetti o amici più cari.
Conclusioni
Si sta aprendo una nuova corsa all’oro e un nuovo mondo sta emergendo con tutte sue logiche duali e solo in parte compatibili con quello tradizionale. Le tante opportunità saranno delle aziende e dei soggetti con più coraggio ad affrontare i possibili rischi di insuccesso e la velocità di azione sarà la variabile decisiva del successo.
La principale tecnologia abilitante sarà il 5G e in Italia, storicamente ed anche ora, siamo molto ben posizionati per coglierne tutte le opportunità e raggiungere una posizione di eccellenza internazionale.
Se il paese sarà in grado di fare squadra potremmo cogliere a pieno questa nuova e disruptive onda tecnologica e riuscire a colonizzare il nuovo mondo con la nostra eccellenza italica.