di Alessandro Terranegra
Si chiama Pinterest Shop ed è il canale e-commerce del famoso social che punta sulle vendite online per ripianare le perdite che a fine anno toccheranno con molta probabilità i 30 milioni di dollari. Una ventina di aziende americane ha già inaugurato il canale di shopping puntanto principalmente su un pubblico femminile. Secondo uno studio Comscore, negli Usa ha l’80% del pubblico di Pinterest è infatti composto da donne e madri di età compresa fra i 18 e i 64 anni. Pinterest ha selezionato 17 piccole aziende americane a cui ha dato questa possibilità subito prima dello Small Business Saturday, che segue il Black Friday prima di Natale. La nuova funzionalità pensata per le aziende da Pinterest permette di promuovere le loro collezioni di oggetti. Pinterest ha anche migliorato la funzionalità di ricerca per immagini, arrivando a riconoscere 2,5 miliardi di oggetti per la casa e nel settore della moda.
Anche Instragram ha il suo canale shopping. La funzionalità è attualmente in beta test. Le aziende che ne possono beneficiare sono, per citarne alcune, Adidas, H&M, Zara, Uniqlo, Burberry, Mac Cosmetics, Dior e Prada.
Vishal Shah, capo dei prodotti di Instagram, ha commentato al Wall Street Journal: “La gente stava già acquistando su Instagram. Stavano solo facendo fatica a farlo”.
Il social network fa così un importante passo nel mondo dell’e-commerce avendo da poco introdotto un sistema per acquistare direttamente sulla piattaforma i prodotti che si vedono nei post pubblicitari seguendo la direzione intrapresa già da Pinterest. Con l’introduzione della nuova funzione denominata Checkout sarà possibile acquistare i prodotti visti nei post commerciali direttamente dal social network, senza passare per il sito esterno dell’azienda che lo vende. Precedentemente Instagram aveva già fatto un piccolo passo in questa direzione introducendo una funzionalità che dava ai suoi utenti la possibilità di fare shopping tramite le inserzioni pubblicitarie. La precedente funzionalità rimandava gli acquirenti sul sito dell’azienda mentre ora con Checkout i clienti potranno visualizzare un prodotto in un post e premendo l’icona a forma di shopper, visualizzerà un banner con il prezzo del prodotto, potrà scegliere tra opzioni come numero, quantità, dimensione o colore e procedere con il pagamento senza lasciare Instagram.
Al via anche WhatsApp…
Anche WhatsApp spinge un nuovo modello di ricavi consacrando il suo ingresso nel settore dell’e-commerce inaugurando la funzionalità “catalogo” permettendo alle aziende di creare una vetrina con i propri prodotti. Al momento gli acquisti non si potranno concludere su WhatsApp. La vetrina per le imprese su WhatsApp sarà attivata subito negli Stati Uniti, Messico, Brasile, Uk, Germania, India e Indonesia. Forse Mark Zuckerberg ha finalmente trovato il modo per monetizzare l’acquisizione fatta qualche anno fa per 19,3 miliardi di dollari trasformando l’app di messaggistica istantanea in un marketplace. Facebook ha infatti appena lanciato Catalog in alcuni Paesi, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Brasile, India e Indonesia. Al momento l’idea alla base è quella di creare un catalogo di prodotti che può essere condiviso con tutti i contatti (e quindi i potenziali clienti) che abbiamo inserito sulla nostra rubrica di WhatsApp Business. All’interno delle Impostazioni Business troveremo la nuova funzionalità che ci permetterà di aggiungere un prodotto o servizio. Potremo inserire una foto e le informazioni principali quali nome, prezzo, descrizione, link all’e-shop e codice del prodotto. E’ evidente che Catalog rappresenta solo il primo passo verso l’acquisto in app. anche se al momento non è stato comunicato se, e quando, si potrà comprare direttamente dall’app di WhatsApp. Forse il progetto Libra permetterà di anticipare questi tempi.
Anche Tik Tok strizza si affaccia all’e-commerce. Secondo il Wall Street Journal, la società sta testando solo alcuni utenti in beta test la possibilità di aggiungere link per shopping. La sempre più popolare app cinese, si affaccia all’e-commerce.
“Stiamo sperimentando nuovi modi per migliorare l’esperienza dei nostri utenti. Vogliamo ispirare la creatività e aggiungere valore alla nostra comunità”, ha spiegato al sito TechCrunch un portavoce di ByteDance, la compagnia cinese che possiede l’applicazione.
Tik Tok ha raggiunto nel mondo 1 miliardo di utenti ed è presente oggi in oltre 150 Paesi ed è tradotta in 75 lingue. Ha da poco festeggiato il suo primo anno in Italia attirando anche l’attenzione dei politici come Matteo Salvini. L’applicazione consente di fare brevi video con la musica, ha inglobato Mysical.ly in seguito ad una acquisizione e in Cina ha anche lanciato un suo smartphone. L’app sta facendo paura a Zuckerberg e Instagram infatti la sta copiando inserendo Reels, un nuovo strumento per l’editing di brevi filmati chiaramente ispirato a Tik Tok. L’app ha una nuova funzione dedicata allo shopping. Nei loro contenuti gli utenti possono inserire un link che rimanda alla possibilità di fare acquisti a siti esterni.
Snapchat, il social network che si rivolge ai giovani è caratterizzata dalla possibilità di condividere con i propri follower video e foto che hanno una scadenza di 24 ore dopodiché vengono automaticamente rimossi . Il 90% degli utenti di Snapchat è nella fascia 13-24 anni. Il 75% ha meno di 34 anni. Il 71% dei ragazzi di età tra i 18 e i 24 anni lo usa più volte al giorno. Gli uomini arrivano al 38% e le donne al 61%. Gli snap generati ogni giorno sono 3 miliardi e i video visti dagli utenti sono oltre 14 miliardi. Il numero totale di utenti attivi al mese è di 310,7 milioni, mentre quelli attivi ogni giorno sono 190 milioni. Con Snapchat si possono inserire annunci a pagamento che possono rimandare ad una pagina web di un e-commerce. Snap Ads è un annuncio video visualizzabile a schermo intero e in verticale da dispositivi mobili di durata compresa tra 3 e 10 secondi. Oltre agli annunci si possono usare le lenti sponsorizzate per apparire sugli schermi degli snapchatter permettendo l’inserimento del brand in un filtro che viene utilizzato dagli utenti per modificare foto o video. I geofiltri sponsorizzati sono annunci utilizzabili dagli utenti solo in aree geografiche definite quindi particolarmente indicati per business locali o per piccoli negozi.