di Riccardo Porta
Visa sta acquisendo* Pismo, una startup brasiliana di infrastrutture di pagamento, per 1 miliardo di dollari in cash, una delle più grandi operazioni di fusione e acquisizione fintech dell’anno. La notizia non è nuovissima e chiedo venia se arrivo in ritardo e la rimetto in circolo ma è degna di nota.
Fondata nel 2016, Pismo ha clienti come Revolut, Nubank, Citi e Itaú. Con 80 milioni di conti e 40 milioni di carte emesse, la società gestisce 50 miliardi di chiamate API e 40 miliardi di dollari di volume di transazioni annuali.
La ricetta del successo di Pismo?
Una solida struttura in cloud che aiuta le aziende clienti a lanciare prodotti di pagamento e carte, configurare servizi bancari digitali, emettere portafogli digitali e ad utilizzare i dati sottostanti per sviluppare analisi dei comportamenti dei consumatori. Perchè questa acquisizione?
Per guadagnare quote di mercato velocemente in LatAm e lavorare a braccetto con Pix, che si appoggia a Pismo. E Pix è una soluzione di pagamento promossa dalla Banca Centrale del Brasile, che è onnipresente nel paese e ha oltre 3 miliardi di transazioni e 260 miliardi di dollari di volume mensili.
Ma, ovviamente, anche irrobustire la sua già gigantesca rete proprietaria (VisaNet).
Stringere legami più forti con banche, istituzioni finanziarie e fintech non è una novità per Visa che in europa ha già acquisito Tink, una piattaforma API per l’open banking, per 2,15 miliardi di dollari nel 2022.
Visa aveva anche tentato un paio di anni fa, ma non è riuscita, l’acquisizione da 5,3 miliardi di dollari di Plaid, che è stata annullata a causa del respingimento normativo che avrebbe potuto portarla a un problema di monopolio.
*La transazione è soggetta ad approvazioni normative che dovrebbero concludersi entro la fine di quest’anno.