Gli intermediari finanziari (banche, sim, società di gestione, istituti di pagamento e di moneta elettronica e società finanziarie), saranno, da questo momento in poi, spinti sempre di più ad inserire nei propri consigli di amministrazione specifiche figure professionali per rispondere alle nuove sfide di mercato e alle richieste delle autorità di controllo.
Le linee guida Eba del 14 giugno 2022, scrive MF-Milano Finanza, dovranno essere infatti presto essere recepite dalla Banca d’Italia nell’ambito del provvedimento riguardante l’organizzazione degli intermediari finanziari antiriciclaggio, con la relativa previsione che nei board degli intermediari dovrà essere identificabile un consigliere con competenze specifiche e certificate sul tema. “Già alcuni intermediari, specie i più grandi, hanno iniziato ad adeguarsi dopo la pubblicazione delle linee guida Eba, ma ora dovrà essere l’intero comparto finanziario a farlo”, spiega Donato Varani, partner dello Studio Annunziata&Conso.
Cambiamenti rilevanti sono poi attesi sul fronte della sostenibilità. Entro lo scorso marzo tutti gli intermediari hanno predisposto un “Piano d’azione” approvato dal consiglio di amministrazione e trasmesso all’autorità di vigilanza insieme alla valutazione del collegio sindacale. Anche in questo caso nel board dovrà sedere un consigliere (o dovrà esserci un comitato) specializzato in tematiche climatiche e ambientali. “Competenze non sempre facili da individuare e in alcuni casi gli intermediari prevederanno presumibilmente corsi di formazioni e di specializzazione”, aggiunge Varani.
Dopo l’antiriciclaggio e gli Esg toccherà anche all’attività in cripto-asset, con il regolamento Mica pronto a regolare la materia e anche in questo caso, con la richiesta di competenze specifiche dei consiglieri. “Il testo è stato approvato dal Parlamento europeo. Dopo l’approvazione definitiva del Consiglio Europeo e dopo la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, gli intermediari avranno 18 mesi di tempo, dall’entrata in vigore, per adeguarsi”, spiega ancora Varani, che aggiunge: “è ipotizzabile avvenga in estate”.
L’obiettivo delle norme europee è quello di regolare un settore che finora si è mosso di fatti quasi senza vincoli e norme e, anche in questo caso, il consiglio di amministrazione degli intermediari che sceglieranno di operare in cripto asset, avrà un ruolo fondamentale. “Sarà richiesta una competenza specifica dei consiglieri sia da parte di chi siede nel board degli intermediari finanziari che intenderanno operare in critpo-asset, sia da parte dei board dei nuovi soggetti che si affacceranno sul mercato”, conclude Varani.
Il panorama normativo che si delinea è insomma destinato a cambiare la morfologia dei consigli di amministrazione in cui ai consiglieri sarà richiesta una sempre maggiore ed approfondita conoscenza del business.