Multiversity, pioniere e leader in Italia nel mercato dell’e-learning e della formazione digitale, ha lanciato oggi “From NEET to NEXT GEN”, un progetto che mette a disposizione oltre un milione di euro in borse di studio, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei cosiddetti Neet, i giovani di età compresa tra i 15 e i 28 anni che non studiano, non lavorano e non ricevono formazione.
Le risorse stanziate da Multiversity (1.160.000 €) consentiranno l’accesso gratuito ai corsi di laurea degli atenei digitali Universitas Mercatorum, Università Telematica Pegaso, Università telematica San Raffaele di Roma e all’offerta formativa della coding factory Aulab.
Nell’ambito del progetto sono stati creati anche tre specifici percorsi di alta formazione, che riguarderanno la sicurezza nel mondo digitale, il coaching per l’E-sports e la comprensione e gestione dei digital media. LV8 – il learning game di Fondazione Vodafone Italia che permette ai ragazzi di acquisire competenze digitali di base certificate – è stato scelto come unico strumento di accesso per le borse di studio per questi tre percorsi.
Per partecipare, i candidati con specifici requisiti dovranno superare gli 8 livelli e dimostrare quindi di aver acquisito le skills digitali fornite dal gioco – tra cui SEO, Google Workspace e Trends, Digital Marketing, coding di base. Gli studenti, una volta completato il percorso, potranno richiedere una nuova borsa di studio per poter proseguire nella propria formazione, iscrivendosi al secondo e al terzo anno di specifici corsi di laurea.
Per introdurre i ragazzi della Generazione Z al mondo Multiversity, il Gruppo ha utilizzato un format particolarmente innovativo, raccontando su Instagram e TikTok, i canali social più vicini ai giovani, le storie di alunni, alumni e docenti delle sue Università allo scopo di avvicinare i Neet all’esperienza di studio digitale come strumento per migliorare il proprio futuro.
La mission dell’iniziativa è infatti quella di favorire la formazione degli studenti in uscita dai percorsi d’istruzione superiore e accompagnarli lungo tutto il cammino universitario per accrescere la loro competitività all’interno del complesso mondo del lavoro e contribuire, così, alla riduzione del gap tra le diverse aree del Paese e alla promozione dell’importanza del ruolo della digitalizzazione nell’aumento di competitività del tessuto produttivo italiano.
In Italia, il numero di Neet è cresciuto drasticamente nel periodo post-pandemico fino ad interessare, secondo i dati Istat del 2021, il 24% dei giovani. In particolare, l’ultimo report INVALSI rileva che gli studenti che hanno conseguito il diploma ma non hanno raggiunto le competenze necessarie per entrare nel mondo universitario e lavorativo sono passati dal 7,5% nel 2019 al 9,8% nel 2021. Dal Rapporto di AlmaLaurea 2022, emerge, inoltre, un calo delle immatricolazioni di circa il 3% rispetto all’anno accademico 2020/21, con un decremento più evidente negli atenei del Sud Italia (-5%).
“Formazione e trasformazione digitale rappresentano le leve principali per la modernizzazione del nostro Paese che, al momento, è in grave ritardo su ambedue i fronti rispetto agli standard europei. L’aumento dei Neet, l’alto tasso di abbandono scolastico, il basso numero di laureati e la scarsa diffusione delle competenze digitali mettono in luce, da un lato, la necessità di ripensare la formazione in Italia e dall’altro il ruolo oramai imprescindibile delle Università digitali in termini di ascensore sociale, a vantaggio dell’intero sistema produttivo nazionale”, ha commentato Fabio Vaccarono, Presidente e CEO di Multiversity. “Questo ambizioso progetto, particolarmente inclusivo, nasce proprio con l’obiettivo di agevolare l’accesso allo studio e alle professioni, ponendo al servizio dei giovani diplomati strumenti e metodologie all’avanguardia al fine di indirizzare le nuove generazioni in un mondo del lavoro altamente competitivo e permeato dalla tecnologia, attraverso iter formativi ad hoc sempre più efficaci e personalizzati, e accompagnare allo stesso tempo la transizione digitale del Paese”.