Si stima che circa metà della popolazione mondiale abbia acquistato almeno una volta su Amazon: ciò significa che la compagnia di Jeff Bezos ha acquisito buona parte dei dati sensibili (e altri ne può ottenere e ricavare) di circa 3,8 miliardi di persone in tutto il mondo. Questo ha portato Amazon ad incrementare esponenzialmente il proprio valore di borsa, tanto da valere di più dei 10 global retailer messi assieme e risultando una delle imprese più quotate a Wall Street.
Il modello di business di Amazon (così come quello di altri giganti del mondo digital e dell’e-commerce come Alibaba, Facebook e Apple) ha trovato, fino ad oggi, la via del successo sfruttando nel modo più efficace il processo di digitalizzazione che sta coinvolgendo i settori economici, imprenditoriali e la società stessa. Il punto forte di queste imprese Over The Top, inoltre, è stato, e sarà ancora di più in un prossimo futuro, la loro capacità di differenziare settori e modalità di azione e investimento. Così, queste imprese affiancano sempre più i servizi online a quelli offline, diventano produttori di contenuti video e informativi e, infine, diventano degli operatori finanziari a tutti gli effetti.
Gli Over The Top dettano le nuove tendenze e sono un forte punto d’attrazione per gli investimenti. La realtà è che il modello di business che stanno creando questi operatori sta segnando un solco perchè chi riuscirà a rinnovarsi e mettersi sulla scia di queste imprese (soprattutto di Amazon) sarà anche in grado di salvarsi e rimanere sul mercato, gli altri saranno costretti ad uscirne in maniera traumatica.
Il processo di crescita di questi grandi operatori tecnologici che sembrava inarrestabile sta recentemente affrontando un periodo di alti e bassi con brusche flessioni alle quali corrispondono altrettanto repentine impennate, frutto della guerra dei dazi ma anche di scelte strategiche non sempre del tutto azzeccate. Le ultime semestrali Apple, ad esempio, mostrano una crescita record dell’azienda a fronte, però, di un calo delle vendite dell’Iphone, il prodotto di punta dell’azienda. Evidentemente, anche qui si sta verificando il passaggio del business dai prodotti ai servizi.
Questa situazione sembra essere la conseguenza di un momento congiunturale economico, politico e imprenditoriale molto importante ma che rischia di cambiare i modelli di business anche di questi giganti, che si riscoprono più fragili di quanto non avessero (e avessimo) mai creduto.
La guerra di dazi USA-Cina, i cali della produzione e delle esportazioni tecnologiche (soprattutto asiatiche), gli scandali politici di Facebook, i problemi di Google nel mercato europeo e i guai che tutti affrontano nei confronti delle autorità antitrust di mezzo mondo, stanno minando molte delle certezze degli Over The Top occidentali. Mentre, i big asiatici continuano a crescere a dismisura in Cina potendo contare su un mercato interno enorme e in espansione.
Non siamo di fronte ad una crisi sistemica ma queste potrebbero essere le avvisaglie che qualcosa nel mondo del web sta cambiando.
Le big dell’e-commerce stanno mutando pelle cambiando in prima persona le regole stesse del gioco al quale prendono parte, mettendo in crisi quegli operatori tradizionali che giocano secondo una normativa codificata da tempo. Il futuro sarà di quelle aziende che saranno in grado di rinnovare i loro modelli di business e di operare sinergicamente attraverso la convergenza di quattro nuove forze: operazioni online, operazioni offline, piattaforme logistiche e big data.