Il progetto di legge di bilancio 2023 dell’Italia ‘e’ complessivamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio di luglio’ perche’ prevede di limitare la crescita della spesa prima corrente’, tuttavia la Commissione ritiene nello stesso tempo che il piano di bilancio aggiornato ‘include misure che non sono coerenti con la parte strutturale delle precedenti raccomandazioni fiscali, in particolare nel settore delle pensioni e dell’evasione fiscale, anche sull’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici e sulle soglie legali per i pagamenti in contanti’. E’ questa l’opinione a doppia tinta della Commissione europea, opinione che sara’ sottoposta al vaglio dell’Eurogruppo.
Nella parte positiva del giudizio della Commissione viene evidenziato che l’Italia programma di finanziare investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale oltre che per la sicurezza energetica. ‘Sebbene l’Italia abbia adottato rapidamente misure in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia, e’ importante – come raccomandato a tutti gli Stati membri – che l’Italia concentri sempre di piu’ tali misure sulle famiglie piu’ vulnerabili e sulle imprese esposte, per preservare gli incentivi alla riduzione della domanda di energia e ritiri queste misure man mano che diminuiscono le pressioni sui prezzi dell’energia’, viene indicato nell’opinione comunitaria.
Nella parte chiaramente critica dell’opinione sulla manovra per il 2023 Bruxelles rileva come ‘l’Italia non abbia ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nelle raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022, che richiedevano all’Italia di adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema fiscale’. Inoltre, il piano di bilancio aggiornato include, appunto, le misure relative a pensioni ed evasione fiscale che Bruxelles giudica ‘incoerenti’ rispetto a quelle raccomandazioni (controfirmate allora dalla stessa Italia).
Bruxelles ricorda che nell’ambito del semestre europeo, il ciclo di coordinamento delle politiche economiche la Commissione formula ogni anno pareri sui documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro.
Come e’ gia’ stato fatto per tutti gli altri Stati membri della zona euro, spettera’ ora all’Eurogruppo discutere il parere della Commissione sul documento programmatico di bilancio: ‘Il parlamento nazionale dovrebbe quindi tenere conto di questa discussione prima di adottare il bilancio per il 2023’.
A luglio il Consiglio Ue aveva raccomandato all’Italia di prendere misure per assicurare nel 2023 politiche di bilancio prudenti limitando in particolare l’aumento della spesa primaria correnti al di sotto della crescita del prodotto potenziale di medio termine tenendo conto della spesa temporanea per fronteggiare la crisi. Oltre all’imperativo di perseguire una posizione di bilancio prudente assicurando una riduzione graduale e credibile del debito attraverso un ‘graduale consolidamento, investimenti e riforme’.
Complessivamente Bruxelles ritiene che le assunzioni macroeconomiche del governo per il 2022 e il 2023 siano ‘plausibili’. Il deficit e il debito/pil previsti sono ‘largamente in linea’ con le previsioni della Commissione. In ogni caso viene indicato che ‘le prospettive per le finanze pubbliche continuano a essere soggette all’elevata incertezza che circonda le proiezioni macroeconomiche, compresi i rischi macroeconomici legati all’invasione russa dell’Ucraina, agli aumenti dei prezzi dell’energia e alle continue perturbazioni della catena di approvvigionamento’.
Nell’Opinione Ue viene rilevato che per il 2023 sono previste diverse misure che aumentano il deficit per lo 0,7% del pil, che per lo piu’ sono indicate come temporanee. Ci sono anche la flat tax al 15% e il pensionamento anticipato.
Si tratta di interventi ‘finanziati con misure di compensazione di circa lo 0,7% nel 2023′ i cui dettagli pero’ ‘non sono specificati nel piano di bilancio’. In ogni caso ‘complessivamente la Commissione valuta che l’impatto sul bilancio di tali misure siano largamente in linea con la valutazione del governo’. Il costo delle misure ‘e’ parzialmente compensato da nuovi misure sulle entrate di circa 0,4% del pil nel 2022 e dello 02% del pil nel 2023′. Il costo finale delle misure per fronteggiare la crisi energetica e’ stimato in 2,9% del pil quest’anno e dell’1% del pil nel 2023. Circa meta’ non appaiono mirate alle famiglie e alle imprese vulnerabili.
La posizione di bilancio dell’Italia nel 2023 e’ prevista da Bruxelles in buona misura ‘fiscalmente neutra’ dopo la fase espansiva del 2022, che si e’ rivelata piu’ espansiva rispetto all’espansione nell’area euro.
L’Opinione comunitaria passa in rassegna le misure che non sono in linea con le raccomandazioni Ue. Intanto l’elevamento del tetto per le transazioni in contanti da duemila a cinquemila euro nel 2023; poi una misura equivalente a una ‘amnistia fiscale’ che permette la cancellazione delle multe relative al 2000-2015 che non superano mille euro; ‘la possibilita’ di rifiutare pagamenti digitali sotto 60 euro senza sanzione; infine il rinnovo con criteri piu’ stretti di eta’ nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato in scadenza a fine 2022.
Sebbene il giudizio complessivo sulla manovra e’ ‘in linea’ con gli impegni Ue, la critica comunitaria e’ secca sulle misure-simbolo del governo Meloni. La conclusione si fonda sul fatto che ‘ nel 2023, sulla base delle previsioni della Commissione e tenendo conto delle informazioni incorporate nel documento programmatico di bilancio, si prevede che la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale sara’ inferiore alla crescita del prodotto potenziale a medio termine’. Pertanto, ‘la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e’ in linea con la raccomandazione del Consiglio. L’Italia prevede di finanziare ulteriori investimenti attraverso il Recovery Fund e altri fondi europei e ‘prevede di preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale nel 2023’.