Intervenuta ad una conferenza sul quadro legislativo della digitalizzazione, la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, ha definito il punto della situazione per quanto riguarda il processo di adozione dell’euro digitale e sugli asset digitali.
Il progetto sull’euro digitale “ha un forte sostegno a livello europeo” e da quando e’ stata avviata, un anno fa, la fase esplorativa e di indagine, “la Bce ha lavorato a stretto contatto con la Commissione europea, il Parlamento europeo, i ministri delle Finanze dell’Eurozona e ha avviato un dialogo anche con i player di mercato per capire il loro punto di vista. Sono stati fatti stabili progressi”. “La collaborazione che si e’ vista dimostra che l’euro digitale non e’ solo un progetto a se stante confinato nel settore dei pagamenti, ma una vera iniziativa europea che puo’ influenzare la societa’ nel suo complesso”, ha detto Lagarde, sottolineando che “mantenere la fiducia dei cittadini nel denaro e nei servizi di pagamento nell’era digitale e’ un obiettivo importante, ma e’ di rilevanza ancora maggiore per l’economia europea in generale”. Questo perche’ “un sistema di pagamenti efficiente, affidabile e sicuro e’ la base per il corretto funzionamento dell’economia”, ha detto. Come ha spiegato la presidente della Bce, il modello attuale, un modello ibrido che vede protagonisti cash e digitale, ‘va incontro a una trasformazione potenzialmente dirompente’, che e’ innescata anche dal fatto che le persone preferiscono sempre piu’ spesso i pagamenti digitali a quelli in contante. ‘Noi continueremo a fornire contante, ma se sara’ usato sempre meno per i pagamenti ci potrebbero essere implicazioni per l’economia’, ha detto.
La diffusione di nuovi asset digitali, ha proseguito la Lagarde, “potrebbe alimentare l’instabilita’, generando confusione su cosa e’ denaro e cosa non lo e’. I crypto-asset, che sono stati usati nel 2021 dal 60% degli americani e dal 10% degli europei, sono troppo volatili per essere un mezzo di pagamento”. Secondo Lagarde, “gli stable coins sono pensati per essere meno volatili, e quindi piu’ adatti per i pagamenti, ma sono comunque vulnerabili.
Questo sottolinea l’importanza della regolamentazione Ue sui crypto-asset, per tutelare i consumatori da alcuni dei rischi associati ai crypto-asset”. Anche l’ingresso delle big tech nel settore criptovalute “potrebbe aumentare i rischi e la dipendenza da tecnologie per i pagamenti straniere, con conseguenze sull’autonomia strategica europea. Gia’ oggi piu’ di due terzi delle transazioni con carta di credito sono gestite da societa’ che hanno quartier generale fuori dall’Unione europea”, ha detto Lagarde. Con un progetto comune, invece, ‘possiamo precedere questi sviluppi e assicurare che la fiducia nel sistema monetario sia mantenuta e l’innovazione sia favorita’. Un euro digitale ‘alimenterebbe la fiducia nel fatto che un euro e’ un euro’.
Inoltre sarebbe anche assicurato che ‘il denaro continui a essere denominato in euro e basati su infrastruttura europea’. Il lavoro della Bce e delle altre autorita’ di regolamentazione “nell’esplorare potenziali benefici e rischi, fissando i principi base dell’euro digitale, ha fatto buoni progressi. Non e’ una gara, ma l’Ue e’ a uno stadio relativamente avanzato nell’esplorare una valuta digitale.
Per realizzare la nostra visione dobbiamo avere una cornice legale solida. I legislatori hanno un ruolo sempre piu’ importante”.