Per l’ultima settimana del mese dell’educazione finanziaria, il centro studi dell’Associazione Prestatori di Servizi di Pagamento ha promosso tre interessanti seminari di formazione.
Il primo di questi, realizzato assieme ad Experian, che da sempre contribuisce ad iniziative di formazione in collaborazione con APSP, verte sui temi dell’open banking, vera e propria rivoluzione dei servizi finanziari in seno alla normativa PSD2.
Anche se l’open banking in Italia non ha raggiunto ancora la piena maturazione, secondo l’“Indagine Fintech nel sistema finanziario italiano” di Banca d’Italia, nel 2022 i progetti di open banking genereranno quasi 100 milioni di euro. Una cifra considerevole e sintomatica di quanto in questo settore sia contenuto ben più che una moda passeggera.
L’open banking, tuttavia, è diventato realtà dominante in Europa solo nel 2021. Infatti, è stato introdotto con la PSD 2, ma di fatto operativa solo dopo il 31 dicembre 2020, allo scadere della proroga concessa dalla European Banking Authority agli operatori per l’adeguamento ai requisiti.
Caratteristiche principali dell’Open Banking sono la velocità e la sicurezza con cui informazioni e dati viaggiano e si scambiano, accessibili dal cliente su ogni supporto e potenzialmente a disposizione di tutto l’ecosistema finanziario. In questo scenario, le banche si trovano così a coopetere con le società fintech e con tutte quelle che dispongono delle competenze necessarie a offrire servizi finanziari.
Oggetto quindi del seminario odierno, è stato quello di illustrare come, nell’ambito della normativa sull’open banking, si possa sfruttare efficacemente il patrimonio informativo contenuto all’interno dei dati transazionali per velocizzare la verifica del datore di lavoro di un consumatore e per ottenere una visione olistica di tutto ciò che riguarda il suo reddito, sia che si tratti di un dipendente che di un lavoratore autonomo. Di fatto, si tratta di un passo ulteriore rispetto alla concezione fondamentale dell’open banking e implica una maggiore conoscenza e capacità di elaborazione degli insights, soprattutto in una logica dinamica della normativa di riferimento e delle sue implicazioni.
Guida dell’incontro odierno è stato Alessandro Cirinei – Commercial Strategy Director, Experian Italia, il quale ha evidenziato che “I segnali provenienti dall’open banking sono confortanti. Sono sempre di più le istituzioni finanziarie che fanno leva sui dati transazionali per migliorare la valutazione del merito creditizio e cresce anche la fiducia di consumatori e imprese verso la condivisione dei propri conti. Ecco come Experian indirizza alcuni importanti problemi relativi alla verifica del reddito e del datore di lavoro con preziosi indicatori e alert e continua a evolvere la propria proposition sfruttando al massimo la predittività di questi dati”.