Il 15 luglio 2022 è ufficialmente entrato in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’Insolvenza (parte del D.Lgs. n.83/2022). Con questo intervento il legislatore si propone di dare sempre più importanza alle misure che permettono di rilevare in tempo la presenza di uno stato di crisi e, di conseguenza, intervenire tempestivamente grazie al nuovo istituto della composizione negoziata.
Il provvedimento sarebbe dovuto partire il 15 agosto 2020 ma, a causa della pandemia, ha dovuto attendere due anni per l’effettiva entrata in vigore. Questo rallentamento ha consentito di allineare il CCII alle modifiche introdotte in sede di attuazione della Direttiva comunitaria del 2019.
L’impresa che si trovi in condizioni critiche patrimoniali ed economiche, ovvero in stato di squilibrio, potrà rivolgendosi alla CCIAA di riferimento del proprio territorio (capoluoghi di regione o province autonome), per chiedere che un esperto venga nominato per risanare l’impresa. Il professionista incaricato, dovrà possedere i requisiti previsti dall’art. 2399 c.c., e non dovrà avere legami di alcuna natura con l’impresa e con altre parti interessate all’operazione di risanamento. Lo scopo di questa nuova figura sarà quella di affiancare l’imprenditore per valutare se ci sono le condizioni per favorire il superamento dello squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che rende probabile la crisi o l’insolvenza.
Con l’avvento di questo nuovo impianto normativo diventa ancora più importante per l’impresa essere grado di gestire e monitorare correttamente e costantemente l’andamento delle proprie performance.
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