Dopo il record 2021 di startup europee fondate da donne, l’Italia punta su innovazione e digitale
Mercato e mondo del lavoro più equi e inclusivi anche in termini di gender gap?
La strada verso la parità è ancora lunga per le donne imprenditrici, ma dall’Europa arrivano segnali di grande fermento. Nel 2021, malgrado le difficoltà generate dalla pandemia da Covid-19, le startup fondate da donne con sede in Europa hanno raggiunto il record di 23 exit di successo.
Certamente si tratta di un numero esiguo rispetto alle grandi potenzialità offerte dall’era del digitale. E, in effetti, mentre la media globale delle “uscite” al femminile sfiora il 5% e negli Usa arriva a un 5,8%, in Europa ci si attesta ancora al 3,8% di tutte le exit per le società fondate dopo il 2000.[1]
Preso atto di ciò, la Commissione Europea ha sensibilmente incrementato strumenti e iniziative a supporto del “fare impresa” donna. Qualche esempio? Si va dalla piattaforma WEgate, che aggrega i vari progetti a favore dell’imprenditoria femminile, fornendo tutte le indicazioni pratiche per avviare, finanziare e gestire un’attività, all’Enterprise Europe Network (EEN), gruppo Facebook che raduna 21 organizzazioni partner di 14 paesi e permette alle imprenditrici di diversi settori non solo di accedere ai fondi UE, ma anche a collaborazioni commerciali.
La volontà di ampliare le opportunità imprenditoriali per le donne e di sostenerle concretamente non manca. E in Italia? Positive novità arrivano dal Ministero dello sviluppo economico (MISE), che rafforza il nuovo Fondo per l’imprenditorialità femminile (già dotato di 40 milioni di euro) e, integrando negli investimenti anche 400 milioni inclusi nel Pnrr, mette in campo ulteriori iniziative a supporto di progetti a significativo contenuto tecnologico e innovativo.
Sembrano essere proprio innovazione e digitale a spingere le aziende al femminile, con un numero di imprese donna attive nel settore dell’e-commerce pari al 26,8% del totale.
In generale, il canale online ha aperto nuovi scenari in cui è possibile inserirsi con una propria idea di business e in cui le barriere di genere sono facilmente superate. L’e-commerce è un grande alleato per il “fare impresa” anche in ambiti considerati prettamente maschili, in cui le donne possono mettere facilmente in pratica strategie di successo, puntando su innovazione e semplificazione per offrire un’impeccabile esperienza di acquisto.
Lo sa bene Lorenza Zanardi, Direttore Generale di Rajapack Italia, filiale italiana del gruppo multinazionale francese RAJA, leader in Europa nella distribuzione di imballaggi e forniture aziendali: una storia imprenditoriale tutta al femminile con due fondatrici, Rachel Marcovici e Janine Rocher, battutesi a partire dal 1954 per creare la propria impresa in un settore fino ad allora esclusivamente maschile.
Nel 2011, Lorenza Zanardi assume la direzione generale della filiale italiana e in pochi anni porta l’azienda da un fatturato di 7M€ a 27M€ (2020). Costantemente focalizzata sull’innovazione, sulla semplificazione e sul miglioramento dei servizi, realizza con successo un modello di business multicanale. Con le esigenze dei clienti sempre al centro della sua strategia, coordina tutte le aree funzionali, incluso il web e quindi l’e-commerce, per il quale coglie da subito l’importanza di un’attenta selezione dei metodi di pagamento e della diversificazione degli stessi per rispondere al meglio alle necessità dei clienti.
In quest’ottica, nel 2016 integra la soluzione MyBank, modalità alternativa di pagamento digitale, che consente di pagare in modo rapido, affidabile e sicuro, direttamente dal proprio online banking. Una partnership vincente, che permette a Rajapack Italia di evadere gli ordini in modo ancora più rapido in un ambito in cui la velocità è tutto e, al contempo, di ottimizzare l’insieme dei processi.
Una storia di successo al femminile quella di Raja, che oggi porta avanti con grande impegno il suo progetto a sostegno del “fare impresa” donna attraverso la Raja Foundation Empowering Women, presieduta da Danièle Marcovici, figlia di una delle fondatrici.
Un bell’esempio per tutte le (aspiranti) imprenditrici nella settimana della Giornata internazionale dei diritti della donna.
[1] https://www.economyup.it/innovazione/la-sorpresa-dellimprenditoria-femminile-record-di-exit-per-startup-europee-di-donne-nel-2021/