Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il nuovo tool potrà essere venduto a terze parti e sarà in grado di elaborare transazioni online e offline, presso gli store fisici, collegandosi ad altri servizi targati Amazon come ‘Prime’ e ‘Flex’. I rivenditori avrebbero anche la possibilità di inserirlo nei propri siti web e negozi. Infine, il sistema fornirà un’accurata analisi dei dati d’inventario e altre funzioni aziendali, secondo il report interno alla società di Washington ripreso dalle due testate.
Dopo l’inaugurazione del canale luxury, presto anche in Europa, i lavori sulla nuova modalità Pos fanno emergere il focus sempre più mirato di Amazon sulle piccole e medie imprese all’interno della propria orbita digitale, che sta cercando di proteggere dalle erosioni cui la sottopongono Shopify e altri piccoli portali diretti al consumatore.
Si tratta di un terreno tanto competitivo quanto redditizio: secondo i dati della società di consulenza Grand View Research, il mercato globale rappresentato dal sistema Pos arrivava a valere circa 9,26 miliardi di dollari nel 2020 (circa 7,82 milioni di euro) e si stima toccherà i 19,56 miliardi (in euro 16,5) nell’arco dei prossimi sette anni.