Le città di Salt Lake City e Sandy stanno valutando di introdurre un sistema basato sull’intelligenza artificiale per gestire una parte delle chiamate al numero di emergenza 911 che non richiedono un intervento immediato. Lo scopo è di ridurre il carico di lavoro degli operatori umani, permettendo loro di concentrarsi sulle emergenze più gravi e migliorare così l’efficienza complessiva del servizio.
Lisa Kehoe, responsabile del servizio 911, ha spiegato che circa il 30% delle 450.000 chiamate ricevute ogni anno potrebbe essere trattato da un sistema automatizzato. Nel caso in cui una chiamata sia ambigua o il chiamante appaia particolarmente stressato, la chiamata verrà subito trasferita a un operatore umano.
Il sistema di AI, sviluppato dall’azienda canadese Versaterm, non solo smisterà le chiamate in modo intelligente, ma sarà anche in grado di tradurre simultaneamente in oltre trenta lingue, un vantaggio importante per una città multietnica come Salt Lake City. L’implementazione del sistema è prevista entro sei mesi, grazie a un finanziamento di 326mila dollari proveniente dal fondo E-911, che si alimenta tramite tasse sui dispositivi mobili e funziona separatamente dal bilancio comunale.
Tuttavia, alcuni membri del consiglio comunale hanno espresso preoccupazioni riguardo al fatto che, in situazioni di emergenza, gli utenti possano sentirsi disorientati o turbati dal dover interagire con una voce automatica invece che con una persona reale. I promotori del progetto assicurano però che l’intelligenza artificiale sarà utilizzata esclusivamente per le chiamate meno urgenti e che saranno adottate numerose misure per garantire la sicurezza, come riportato da key4biz.it.
Questa iniziativa fa parte di una tendenza più ampia che vede le amministrazioni pubbliche adottare tecnologie avanzate per migliorare i servizi ai cittadini, specialmente quando il personale è insufficiente o il volume delle richieste è in aumento. Nel frattempo, nello Stato di New York è stata approvata una legge chiamata RAISE Act, pensata per mitigare i rischi legati all’uso di modelli di intelligenza artificiale molto potenti. L’obiettivo è prevenire disastri causati da malfunzionamenti o abusi dell’AI che possano causare la morte o gravi danni economici.
Se il governatore Kathy Hochul approverà la legge, sarà la prima negli Stati Uniti a richiedere che i laboratori che sviluppano AI rendano pubblici report dettagliati sulla sicurezza dei loro modelli e garantiscano che non vengano usati per fini malevoli. La normativa si applicherà solo ai sistemi di AI che richiedono investimenti superiori a cento milioni di dollari in potenza computazionale e che sono accessibili agli utenti nello Stato di New York. In caso di violazioni, il procuratore generale potrà infliggere sanzioni fino a trenta milioni di dollari.
A differenza di leggi più restrittive come la SB 1047 della California, il RAISE Act è stato progettato per non ostacolare l’innovazione di startup o istituzioni accademiche, evitando obblighi troppo pesanti come l’installazione di un “kill switch” o responsabilità post-addestramento.
Nonostante ciò, la legge ha incontrato opposizione da parte di molte aziende tecnologiche e investitori di spicco come Andreessen Horowitz e Y Combinator, che temono che le grandi aziende possano decidere di non offrire i loro modelli nello Stato di New York, come è già accaduto in Europa a causa di normative simili. A ogni modo, i sostenitori della legge ritengono improbabile che queste aziende rinuncino a un mercato così importante e influente come quello di New York.